“Ho vissuto un incubo. Mi obbligava a darle continuamente soldi perché diceva di avere un tumore e alla fine è diventata una sanguisuga”. Questo un passaggio della drammatica testimonianza, registrata stamani in Tribunale a Imperia dinanzi al giudice Marta Maria Bossi, di un’anziana a cui sarebbero stati sottratti 65 mila e 800 euro.
Alla sbarra ci sono una 30enne, M.A.L., difesa dall’avvocato Loredana Modaffari, e S.P, 41anni, assistito dal legale Mario Leone, accusati a vario titolo di truffa e minaccia. Secondo la procura la giovane avrebbe, con artifici e raggiri, dilapidato il patrimonio dell’anziana in poco più di un anno, dal gennaio 2016 al maggio del 2017, fino a quando non è stata denunciata. Di vittime, però ce ne sarebbero altre.
Ad un'altra anziana infatti, sarebbero stati sottratti 10 mila euro e a un uomo, che versava in gravi problemi familiari a causa della malattia della figlia, circa 20 mila euro. Le somme ricevute sarebbero state mascherate da una richiesta di prestito. Prestito finalizzato alle cure dovute per un tumore, a visite mediche urgenti, ma anche presunte “parcelle di avvocati, viaggi in aereo e in treno”, è riportato nella carte dell’inchiesta, oppure per saldare il conto agli estorsori di cui la giovane si diceva vittima.
“Mi avvicinò una mattina con la scusa di comprarle il telefono, ha detto oggi l’anziana, io la conoscevo sin da quando era piccola. E da quel giorno ha iniziato a chiedermi continuamente soldi. Prima per un tumore alla testa, poi all’orecchio, poi allo stomaco, ma non era vero niente. Quando l’ho capito era troppo tardi. Poi mi disse che lei e la sua famiglia erano ricattati e anche che le servivano perché una zia di Genova stava molto male e rischiava di morire”.
La donna, che in quel periodo soffriva di uno stato ansioso-depressivo a causa della separazione del marito, quando ha iniziato a rendersi conto della situazione, ormai era troppo tardi. “Le ho chiesto di tornarmi i soldi, ha detto, ma mi disse che dovevo dargliene altri per avere anche quelli dati prima altrimenti avrei perso tutto e ho continuato, fino a quando non sono stata costretta a fare cambiali e a chiedere un prestito ai miei fratelli. Mi ha mandato completamente in rosso. Mi chiamava persino la notte per avere i soldi”. Alle richieste di avere indietro il denaro sarebbero poi susseguite minacce gravi.
“Con uno schiocco di dita abbiamo 40 persone che ti fanno sparire, stai attenta – avrebbe detto l’imputata- stai attenta quando cammini per strada, ti metto nei casini e ci metto anche tua figlia. Dammi i soldi se no faccio saltare tutto”.
Da un’altra anziana oltre ai soldi avrebbe anche ricevuto alcuni telefoni in abbonamento e anche quest’ultima poi sarebbe stata minacciata: “avrei voglia di ammazzarti, conosco tanti poliziotti o carabinieri disposti ad aiutarmi”. Da entrambe le donne poi, l’imputata avrebbe ricevuto anche oggetti preziosi come spille, anelli, bracciali, collane, ciondoli, e persino una moneta e una lametta d’oro. Le vittime poi, avrebbero temuto per la propria vita, vivendo in uno stato di ansia e paura a causa delle minacce.
Il processo è stato aggiornato al 21 ottobre quando continueranno gli esami dei testimoni dell’accusa e poi si proseguirà con quelli delle difese.






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