La protesta No Tav torna a farsi sentire in Val di Susa. Una settantina di attivisti del movimento che si oppone alla Torino-Lione, capeggiati secondo le forze dell'ordine dai militanti del centro sociale Askatasuna di Torino, nella tarda serata di ieri hanno attaccato dall'autostrada il cantiere di San Didero, dove si sta realizzando il nuovo autoporto, col lancio di pietre e artifici esplodenti, danneggiando anche la concertina perimetrale del cantiere.
Idranti e lanci di lacrimogeni
Per allontanare i facinorosi, le forze dell'ordine hanno utilizzato l'idrante ed alcuni lacrimogeni. Gli investigatori della Digos della Questura di Torino sono a lavoro per identificare gli incappucciati che hanno dato vita all'assalto, durato alcune ore. Nei giorni scorsi la protesta era tornata anche al cantiere di Chiomonte, in Val Clarea, contro il quale era stati lanciati alcuni artifici pirotecnici. Ad un anno di distanza dallo sgombero del presidio di San Didero, i No Tav hanno annunciato per sabato pomeriggio una 'marcia popolare' da Bussoleno a San Didero per "lottare contro le guerre e le devastazioni del nostro futuro".
Le reazioni della politica
“Pieno sostegno alle forze dell’ordine che questa notte hanno rischiato la pelle per bloccare i No Tav. Fratelli d’Italia chiede che venga sgomberato il centro sociale di Askatasuna da cui deriverebbero gli aggressori. Dopo gli innumerevoli attacchi in Val susa, le infiltrazioni nelle manifestazioni degli studenti, le iniziative facinorose a Torino che cosa aspetta Lamorgese? Il Governo ascolti prima che sia troppo tardi “, ha attaccato il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.
"Basta con i minuetti. Il Governo non dimentichi che nel 2019 il Senato ha bocciato a larga maggioranza la Mozione NO TAV. Le decisioni del Parlamento debbono essere attuate. I Ministri alzino le chiappe e vengano a Chiomonte e a San Didero a dire che lo Stato non può essere assalito", attacca l'ex sottosegretario Mino Giachino, leader di Sì Tav Sì Lavoro. "La Tav è un’opera pubblica definita strategica dal Parlamento. Siamo in ritardo e il ritardo lo pagano i senza lavoro e la economia valsusina e piemontese".
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