Il Nazionale

Cronaca | 07 aprile 2022, 13:56

Imperia, a processo per violenza sessuale l’ex candidato sindaco di Sanremo Alessandro Condò che respinge le accuse: “Il molestato sono stato io”

I fatti si sono svolti in piena corsa per Palazzo Bellevue del 2019. L’ ex aspirante primo cittadino di ‘Sanremo libera’ al pm: “Ho pensato al trappolone elettorale”

Imperia, a processo per violenza sessuale l’ex candidato sindaco di Sanremo Alessandro Condò che respinge le accuse: “Il molestato sono stato io”

Accusa pesante quella dalla quale si deve difendere l’ex candidato sindaco di Sanremo Alessandro Condò chiamato a rispondere di violenza sessuale davanti al Tribunale collegiale di Imperia, presieduto dal giudice Carlo Indellicati.

L’ipotesi di reato ruota intorno dei presunti abusi sessuali, palpeggiamenti alle parti intime, che Condò, difeso dall’avvocato Alberto Pezzini, avrebbe compiuto ai danni di una cliente del suo studio di massoterapia.

I fatti sarebbero stati compiuti il 19 marzo del 2019, dunque, in piena campagna elettorale per la corsa a Palazzo Bellevue. La vicenda è stata denunciata dalla stessa vittima, una donna straniera 30enne che si è costituita parte civile ed è tutelata dall'avvocato Gian Luca De Marco.   

Nell’udienza che si è tenuta stamattina Alessandro Condò ha respinto fortemente le accuse durante l’esame in aula. “Mi sono avvicinato al lettino dove era distesa la signora sul lato sinistro e ho sentito che si è allungata una mano sulle mie parti intime. Dopo ho ripetuto la stessa operazione dall’altro lato e si è verificata la stessa cosa.  A questo punto mi sono arrabbiato anche perché ero nervoso essendo in campagna elettorale per un articolo che nel pomeriggio era uscito su Sanremonews che mi dipingeva come un violento e ho pensato anche al rischio di essere preso per un molestatore”.

Il pm Enrico Cinnella Della Porta ha contestato all’imputato per quale motivo avrebbe temuto di passare per molestatore e ha chiesto conto dei messaggi di scuse inviati la sera stessa alla presunta vittima. “Perché le avevo risposto male dicendole che non era il posto per fare la z….. e volevo anche capire se fosse stata indirizzata da qualcuno, visto il clima di campagna elettorale e l’articolo che era appena uscito. Sospettavo, appunto, una trappola da campagna elettorale, anche se non aveva sospetti particolari su qualcuno. Aveva un ghigno che mi dava fastidio”, ha risposto Condò.

Il difensore, l’avvocato Pezzini ha depositato agli atti l’articolo in questione. Sono sfilati poi i testimoni della difesa, tra cui la madre di Condò, addetta alla reception dello studio, una collaboratrice e due clienti che erano presenti quel pomeriggio.

La difesa ha puntato anche sui presunti rapporti tra un concorrente di Alessandro Condò e la donna che ha denunciato i fatti col quale l’ex candidato sindaco aveva avuto degli screzi sui social per questioni professionali.

Si ritorna in aula per la discussione e le conclusioni giovedì 28 aprile alle ore 14.

Diego David

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