Il Nazionale

Cronaca | 28 marzo 2022, 07:00

Muore in ospedale, la figlia chiede l’autopsia alla Procura: da giorni nessun segnale dall’Autorità

La genovese Maria Sessarego viene portata da Genova in una casa di riposo in Valle D’Aosta dove rimane fino al febbraio scorso prima di essere trasferita all’ospedale di Aosta per Covid. Da lì si sono verificate una serie di situazioni che secondo la figlia, Caterina Marsano, hanno dell’incredibile

Muore in ospedale, la figlia chiede l’autopsia alla Procura: da giorni nessun segnale dall’Autorità

Il decesso di una donna avvenuto in ospedale, la richiesta di autopsia da parte della figlia e una richiesta di accertamenti, avanzati dalla famiglia, fatta alla Procura della Repubblica attesa da giorni. In estrema sintesi sono gli elementi portanti di una delicata vicenda che sullo sfondo ha anche una poco chiara sospensione dell’alimentazione della paziente.

Secondo quanto sostengono dalla struttura sanitaria la figlia della degente avrebbe dato indicazioni per la sospensione dell’alimentazione, versione, questa, contestata dalla donna che si è rivolta ai carabinieri con un esposto/denuncia per fare chiarezza sui fatti.

Sanità, giustizia e cittadini, quindi: un triangolo che a volte serve a chiarire tragiche situazioni. La genovese Maria Sessarego viene portata da Genova in una casa di riposo in Valle D’Aosta dove rimane fino al febbraio scorso prima di essere trasferita all’ospedale di Aosta per Covid. Da lì si sono verificate una serie di situazioni che secondo la figlia, Caterina Marsano, hanno dell’incredibile.

La donna, 83enne era lucida, a certificarlo anche un notaio che a febbraio l’aveva incontrata per un atto proprio nella casa di riposo.

"Quando sono riuscita a vedere mia madre, su indicazione di una dottoressa la quale sosteneva che aveva poco più da vivere, mi sono accorta che non era alimentata. Un dottore mi ha detto che sarei stata io ad aver dato l’autorizzazione: un’assurdità questa tanto che ho incaricato il mio legale di inviare una lettera via mail con la quale facevo presente di non aver dato quell’autorizzazione".

Da quel momento in avanti la figlia della signora Sessarego vive una vera e propria Odissea cercando di garantire all’anziana madre le cure migliori.

"Uno dei medici alla mia richiesta di curarla nel migliore del modi mi ha detto che non c’era più stoffa sulla quale lavorare. Come se mia madre fosse un oggetto".

Dal decesso della pensionata, avvenuto il giorno dopo il suo 84esimo compleanno, il 23 marzo, la famiglia attende una risposta da parte della magistratura riguardo alla richiesta di autopsia. "Ho dovuto incaricare uno studio legale per avere una risposta e nonostante ciò sto attendendo da giorni. Intanto dall’Ospedale di Aosta ho ricevuto telefonate di una dottoressa la quale mi ha bacchettato in malo modo dicendomi che con il mio atteggiamento non sto dando una degna sepoltura a mia madre. Fra l’altro il suo corpo per questioni di Covid, non poteva rimanere nella struttura ospedaliera ma è stato trasferito in un’agenzia funebre appositamente strutturata per attendere un’eventuale autopsia o la prosecuzione dell’iter per la sepoltura".

E, dall’inizio della settimana scorsa, dopo la richiesta da parte dello studio legale Vernazza di Genova la vicenda di Maria Sessarego è sospesa, ancora nessuna risposta dalla Procura di Aosta, sulla richiesta di chiarire le cause del decesso con un’autopsia. Ogni commento è, amaramente, inutile.

Massimiliano Bordoni

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