Il Nazionale

Cronaca | 27 marzo 2022, 17:43

Ventimiglia: degrado e anfratti dei ponti sul Roya occupati, non solo migranti alla ricerca di giacigli per vivere (Foto)

Da anni i ventimigliesi chiedono maggiori controlli e, sul Roya negli ultimi anni sono stati moltissimi i blitz delle forze dell’ordine e degli operai, che hanno smantellato zone degradate, prese in carico da migranti che le hanno spesso trasformate in piccole dimore, soprattutto sotto il cavalcavia.

Ventimiglia: degrado e anfratti dei ponti sul Roya occupati, non solo migranti alla ricerca di giacigli per vivere (Foto)

Alcuni anni fa un migrante ha rischiato di morire, in una notte in cui il fiume era in piena e la pioggia scendeva a dirotto. La preoccupazione per la presenza di ‘balordi’ aumenta e ieri il nostro obiettivo ne ha colti alcuni, che hanno trovato nuovamente ‘dimora’ negli anfratti dei ponti sul Roya.

Non sarebbero nemmeno migranti quelli inquadrati ieri, ma il degrado sul Roya, tra l’altro drammaticamente secco per l’assenza di piogge ormai da oltre tre mesi, sembra aumentare con l’innalzamento delle temperature, che consente a chi vive ai margini della società, anche all’aperto.

L’accoltellamento di mercoledì in pieno centro, i furti e gli episodi che creano pericoli ai residenti, stanno preoccupando non poco, sia l’Amministrazione che chi vive nella città  di confine. Il tutto con i timori per i prossimi mesi che, storicamente, diventano i più ‘battuti’ da chi cerca di attraversare il confine, come si ripete da tempo, in particolare dal 2015.

Da anni i ventimigliesi chiedono maggiori controlli e, sul Roya negli ultimi anni sono stati moltissimi i blitz delle forze dell’ordine e degli operai, che hanno smantellato zone degradate, prese in carico da migranti che le hanno spesso trasformate in piccole dimore, soprattutto sotto il cavalcavia.

Ma ci sono anche gli anfratti dei ponti. Nelle foto si possono notare sia un giaciglio direttamente sul ciottolato del fiume che altri nei ‘fori’ del ponte, dove si trovano cartoni, probabilmente usati per dormire la notte. Servono sicuramente maggiori controlli e attenzione ma, ovviamente, anche un’assistenza maggiore per aiutare chi è meno fortunato.

Carlo Alessi

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