Non voleva fuggire, anzi ha detto che si sarebbe costituito alla guardia di finanza, Paolo Vincenzo Malvini, 55 anni, l'uomo arrestato il 5 marzo dalla guardia di finanza di Asti su indicazione della procura locale, nell'ambito dell'operazione Warranty sulla truffa dei fondi Covid.
L'uomo era stato 'scovato' in un angusto bunker a Milano, nel seminterrato di un alloggio dove, dall’interno di una sauna, attraverso un meccanismo azionabile solo dall’interno, era possibile accedere ad un vano nascosto in una intercapedine della struttura. Un piccolo locale di circa 10 metri quadri, dove è stato trovato una sorta di laboratorio per la produzione di documenti di identità e certificati di fideiussioni falsi.
Fra le sue presunte truffe, quella da 20 milioni di euro a una società dell'ex presidente della Camera, Irene Pivetti.
Oggi, nell'interrogatorio di garanzia, collegato in videoconferenza, assistito dall'avvocato Stefano Gerunda ha spiegato, appunto, di non voler fuggire.
"Il luogo in cui è stato trovato - spiega il legale - non era un bunker costruito in funzione della latitanza, ma una normale sauna. E non vi era allestito alcun laboratorio per la produzione di documenti falsi. Se il 10 febbraio non era stato arrestato era perché al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine non era a casa", chiarisce e aggiunge di voler essere ascoltati dalla procura di Asti. "Molte cose non sono state ancora dette" - ha aggiunto.
Commenti