Dopo una mobilitazione che ha portato in piazza più di 100mila studenti e studentesse e dopo che il Consiglio Superiore dell'Istruzione ha bocciato la proposta di Bianchi, pare che comunque il Ministro abbia deciso di seguire le sue idee iniziali. Ma le studentesse e gli studenti non ci stanno e hanno convocato un presidio davanti alla Prefettura, in Largo Lanfranco, alle 16 di questo venerdì, l'11 febbraio.
"L'atteggiamento del Ministro - dice Francesco Devoti, Coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Genova- è sintomo di un'immaturità politica molto forte, nonché la prova che Bianchi ha perso totalmente il contatto con il Paese reale. Non è possibile, infatti, che dopo la grande ondata di tumulti e mobilitazioni di venerdì scorso, che ha portato più di 100mila studentesse e studenti in piazza, e dopo il parere contrario del Consiglio Superiore dell'Istruzione, il Ministro continui a voler proseguire sulla sua malsana idea di inserire anche la seconda prova. Una malsana idea che vorrebbe tornare alla normalità, ma sulla pelle di chi è ormai da tre anni che non conduce una vita normale".
Il ritorno alla normalità, almeno nelle scuole, sembra ancora molto lontano, con diversi casi ancora nei vari istituti e un sistema di tracciamento praticamente assente in Liguria. "Deve essere molto chiaro - aggiunge Devoti - che nelle scuole la normalità non esiste ancora. A differenza di quanto riportò il Ministro settimane fa, infatti, abbiamo molti casi di classi in dad o in modalità mista. E questo è gravissimo. Per di più mancano ancora molte misure di sicurezza, mancano le mascherine FFP2 nelle scuole, mancano i tamponi molecolari gratuiti per gli studenti e le studentesse e, in ultimo, un sistema di tracciamento ad hoc per le scuole. La nostra Regione, su questo, continua a non fare niente".
Gli studenti e le studentesse, perciò, hanno deciso di scendere in piazza, e lo faranno venerdì 11 febbraio alle 16, davanti alla Prefettura in Largo Lanfranco.
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