Senza lunghi, ma piena di giovani. Visti gli ultimi risultati, potrebbe quasi sembrare un grido di battaglia.
Recuperare la razionalità serve a stabilire subito una linea di demarcazione: Openjobmetis Varese-Virtus Segafredo Bologna (domani, palla a due ore 20.45) sarà la classica missione impossibile per i biancorossi di Johan Roijakkers. Non c’è combinazione del destino che possa colmare sulla carta il gap di talento, profondità e numero di soluzioni tra le due contendenti. Anche nella normalità.
Figuriamoci nella anormalità. Se però qualcuno si aspetta timore e scoramento dalle parti di Masnago, beh… ha sbagliato indirizzo. Non li provano i tifosi, che da due giorni hanno raggiunto la fatidica quota 1780 paganti concessa dalle attuali norme, galvanizzati dalle ultime tre vittorie in fila. E il primo tutto esaurito dell’era Covid è servito.
E, di certo, non li provano giocatori e allenatore locali, reduci da una settimana in cui l’unica risposta all’ulteriore ditone sventolante della sfiga, ovvero l’infortunio di Guglielmo Caruso (leggi qui), è stata la rabbia agonistica durante gli allenamenti. Positività, energia, tanta voglia di lavorare: chi ha assistito alle sessioni, ha usato queste parole chiave per descrivere.
E racconta che Roijakkers, se necessario, sia pronto a stupire ancora. Non c’è l’unico centro di ruolo? Si scala: Siim-Sander Vene darà minuti anche da 5, capitan Giancarlo Ferrero tornerà a fare il 4 e per Nicolò Virginio si aprono tante chance come alternativa a Justin Reyes in ala piccola. Non solo: aumenterà il numero di under, sicuramente a referto se non effettivamente in campo. Che dopo aver assistito agli esordi dello stesso Virginio e di Matteo Librizzi, il coach subentrato non sia pronto a gettare nella mischia anche Carlo Cane (classe 2004, 203 cm) ed Edoardo Bottelli (2005, 180 cm)?
Non si capisce bene cosa ci sia nell’aria: se sia entusiasmo, incoscienza, fatalismo, sindrome da re-midismo in salsa orange… Fatto è che sono in tanti a non vedere l’ora di domani sera, pur consapevoli che per la Varese dei 6 senior contati giusti potrebbe pure essere una sonora Caporetto…
Come all’andata (-41 di passivo)? Difficile, anche nella peggiore delle ipotesi: quella di Bologna era una formazione al completo che non sapeva di non essere una squadra, quella di domani è semplicemente una squadra vera ridotta all’osso.
Nemmeno i Campioni d’Italia saranno al completo, tutt’altro. Udoh e Abass sono lungo degenti e non vanno contati, per il resto a metterci lo zampino sono stati Covid e infortuni. A Podgorica, martedì scorso in Eurocup, al roster di Sergio Scariolo (dopo tanti anni tornerà a Masnago uno dei suoi più storici avversari) mancavano Marco Belinelli, Milos Teodosic, Kevin Hervey e JaKarr Sampson: quanti di loro saranno abili e arruolati per domani? Chi rientrerà? E se non rientrasse nessuno?
Assenze pesanti, se confermate, seppur in una rosa (al suo interno anche l’ex Michele Ruzzier) ancora chilometrica e versatile. La quale, basta farsi un giro tra le statistiche di Lega, sta dominando il campionato: prima per punti, rimbalzi, assist, valutazione e tiro da 2 e seconda per percentuale da 2 concessa agli avversari. Sotto alle Due Torri si discute quanto e come cambi la Virtus senza il suo genio di nome Milos: ovvio che cambia. Tra gli esterni però le carte da giocare rimangono tantissime, tra i lunghi paiono decisamente meno.
Bologna avrà la testa anche al match di Valencia in Europa, fondamentale. Varese solo a una cosa: stupire ancora.
Entusiasmo, incoscienza, fatalismo o sindrome da re-midismo in salsa orange? Appuntamento a domani.
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