Per continuare nella consolidata tradizione elvetica di consentire al popolo di dire la propria, il 13 febbraio prossimo il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi, con un SI o con un NO, su ben quattro quesiti ammessi alla fase referendaria. La nostra analisi si conclude oggi con quello che interessa su un pacchetto di misure a favore dei media previsto da una specifica legge federale. E’ forse il quesito più sentito, quello che più appassiona il dibattito politico di queste ore.
In breve
Giornali, emittenti radiofoniche e televisive private nonché i media in linea informano ogni giorno la popolazione su quello che accade nella loro regione e in Svizzera. In tal modo contribuiscono al processo di formazione dell’opinione politica e alla coesione sociale.
Nonostante la loro importanza, i media locali e regionali versano in difficoltà finanziarie: gli introiti della pubblicità confluiscono in misura sempre maggiore nelle casse di grandi piattaforme Internet internazionali. Molte testate sono scomparse e anche gli introiti pubblicitari delle emittenti radiofoniche e televisive private diminuiscono.
Il Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare i media locali e regionali. Già da tempo la Confederazione riduce il costo di distribuzione di giornali in abbonamento. Ora si vuole estendere questa riduzione a giornali a tiratura più elevata e alla distribuzione mattutina, promuovere i media in linea e concedere alle emittenti radiofoniche locali e televisive regionali un sostegno più cospicuo a condizione che si rivolgano prevalentemente a un pubblico svizzero e trattino argomenti in svariati ambiti della politica, dell’economia e della società.
Si prevede di finanziare le misure di promozione con il canone radiotelevisivo e attingendo alle finanze federali.
La domanda che figura sulla scheda:
Volete accettare la legge federale del 18 giugno 2021 su un pacchetto di misure a favore dei media?
Il Consiglio federale ed il Parlamento invitano a votare “Si”
Il Consiglio federale e il Parlamento intendono impedire, sostenendo maggiormente i media, che ulteriori testate scompaiano o radio private cessino la propria attività. Solo così sarà possibile garantire anche in futuro l’informazione in tutte le regioni, un servizio importante per la popolazione e la democrazia diretta.
Il comitato d’iniziativa invita invece a votare “No”
Secondo il comitato referendario il previsto sostegno ai media è uno sperpero dei soldi del contribuente, da cui traggono profitto ricche case editrici. Secondo il comitato, i media sovvenzionati diventano media di Stato. La democrazia diretta della Svizzera ha bisogno di media indipendenti.
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