Il Nazionale

Cronaca | 04 febbraio 2022, 13:10

Maturità, studenti in piazza a Genova: "La seconda prova scritta dopo due anni di dad è un'offesa nei nostri confronti" (Foto e Video)

"La dad non è una didattica vera e reale, non è una didattica formativa al pari di quella in presenza", commenta il rappresentante degli studenti Francesco Devoti

Maturità, studenti in piazza a Genova: "La seconda prova scritta dopo due anni di dad è un'offesa nei nostri confronti" (Foto e Video)

Studenti di nuovo in piazza a Genova e in altre città d’Italia contro l’ aggiunta della seconda prova alla maturità di quest’anno. Una decisione, quella del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, inaccettabile per la Rete degli Studenti che ha organizzato la manifestazione di questa mattina.

Siamo qui – ha spiegato a La Voce di Genova Francesco Devoti, rappresentante genovese della Rete - contro la seconda prova scritta perché è una prova di indirizzo dopo due anni di didattica a distanza, che non è una didattica vera e reale, non è una didattica formativa al pari di quella in presenza, non permette il pieno sviluppo dello studente e della studentessa. Fare questa seconda prova dopo mesi che il ministro faceva trapelare informazioni sulle varie prove scritte, aveva detto che ci sarebbe stata al massimo la prima, convocare la seconda è un’offesa nei confronti degli studenti, anche perché sono mesi che il ministro non convoca i sindacati studenteschi".

Quella di questa mattina è la seconda manifestazione degli studenti che la scorsa settimana erano scesi in piazza contro l’alternanza scuola lavoro in seguito alla morte di Lorenzo Parelli: “Non si può morire di lavoro dopo un anno di morti sul lavoro, tanto più se si tratta di un lavoro non pagato e sfruttato”, commenta ancora Devoti.

La manifestazione è partita questa mattina intorno alle 9.30 dai giardini di Brignole ed è culminata con un sit-in in prefettura: “Vogliamo far sentire agli esponenti del territorio che noi non ci stiamo, e che lotteremo per lottare e cambiare questa maturità”, conclude il rappresentante della Rete degli Studenti.

Francesco Li Noce

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