Il Nazionale

Cronaca | 02 gennaio 2022, 11:16

Morazzone, uomo uccide il figlio di sette anni e ferisce la moglie: arrestato dai carabinieri. Il corpo era nell'armadio

L'agghiacciante omicidio consumato nella serata di ieri in un'abitazione di via Cuffia. L'uomo, Davide Paitoni, si era dato alla fuga ed è stato fermato questa mattina a Viggiù e arrestato. Era ai domiciliari dopo aver accoltellato lo scorso novembre un collega ad Azzate

Morazzone, uomo uccide il figlio di sette anni e ferisce la moglie: arrestato dai carabinieri. Il corpo era nell'armadio

Tragedia a Morazzone: un uomo di 40 anni ha ucciso nella serata di ieri, il figlio di sette anni, rinvenuto in seguito in un armadio dell'abitazione (leggi QUI le agghiaccianti fasi del delitto e QUI ma anche QUI le parole del sindaco). I fatti risalgono alla sera del 1° gennaio, ma la macabra scoperta è stata fatta nelle ore successive in una casa di corte di via Cuffia.

Secondo una prima ricostruzione l'uomo, Davide Paitoni, ha prima aggredito la moglie colpendola con un coltello e ferendola in maniera non grave. Poi in un secondo momento ha ucciso il bimbo, sempre utilizzando un'arma da taglio. Tutto sarebbe accaduto entro le 22.30 del primo gennaio.

Il ritrovamento è avvenuto nella tarda serata di ieri, intorno a mezzanotte, nella corte di via Cuffia. Quindi è scattata la caccia all'uomo, con i militari dell'Arma che hanno passato al setaccio il territorio.

L’uomo, detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso 26 novembre per aver accoltellato ad Azzate un collega di lavoro (leggi QUI) - reato per il quale sono in corso indagini per accertare l’esatta modalità dei fatti e le ragioni del dissidio - ieri sera è evaso e ha raggiunto l’ex moglie a Gazzada Schianno, accoltellandola ripetutamente al viso, all’addome e alla schiena, per fortuna con esiti non letali.

A seguito dell’intervento dei Carabinieri della Stazione di Azzate e del personale del 118 che ha trasportata la donna, 36 anni, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo, sono iniziate anche le ricerche per rintracciare l’autore del tentato omicidio e, soprattutto, il bambino della coppia, che aveva trascorso la giornata con il padre nella sua abitazione, come previsto nel provvedimento di separazione, e che non era stato riportato dalla madre.  

Purtroppo, nell’abitazione del fuggitivo, i carabinieri hanno trovato, all’interno di un armadio, il bambino, ucciso con un fendente alla gola.  Dai primi accertamenti medico legali è emerso che l’omicidio risale al pomeriggio, prima che l’uomo uscisse di casa per andare ad accoltellare l’ex moglie, indotta ad incontrarlo con la scusa della riconsegna del figlio.

Le ricerche dell’indagato sono proseguite per tutta la notte e alle prime luci dell’alba lo stesso è stato intercettato a Viggiù a bordo della sua auto, una Golf grigia. Dopo aver cercato di sottrarsi alla cattura speronando l’auto dei carabinieri e successivamente fuggendo a piedi, è stato fermato, nella zona boschiva di Colle Sant’Elia, con un coltello in mano.

Il provvedimento di fermo è stato emesso in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo, che ha lasciato nell’armadio con il bambino un biglietto con una sorta di confessione e avvertito il padre anziano con un messaggio vocale di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell’armadio, sussistendo altresì serissime esigenze cautelari, con riferimento non solo all’evidenza del pericolo di fuga, quanto, soprattutto, alla pericolosità del soggetto, che aveva in auto una dose di cocaina e ancora girava armato di un coltello.: 

All’indagato sono stati contestati il delitto di omicidio del figlio e il delitto di tentato omicidio dell’ex moglie.

Nella corte di via Cuffia nessuno lo conosceva, se non di vista: «Lo vedevamo passare, era riservato e sulle sue - dicono i vicino sotto choc - Il padre è una bravissima persona e quello che è accaduto è terribile. Quando ce l'hanno detto non volevamo crederci». 

Redazione

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