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Politica | 27 dicembre 2021, 12:10

Abbiamo fatto votare anche i nostri sindaci dei piccoli Comuni per il presidente della Repubblica: vince Mario Draghi

LA NOSTRA INIZIATIVA/2. Questa volta è toccato ad alcuni primi cittadini dei Comuni sotto i 5 mila abitanti, esprimersi come "grandi elettori" alle elezioni presidenziali di gennaio. Voti anche per la presidente del Senato Casellati, per la Cartabia, per Giorgetti e per Segre, Gentiloni, Veltroni, Gratteri, Martino e Manconi

Abbiamo fatto votare anche i nostri sindaci dei piccoli Comuni per il presidente della Repubblica: vince Mario Draghi

Dopo i sindaci dei Comuni della provincia di Varese sopra i 5 abitanti (LEGGI QUI), tocca ora ai primi cittadini dei piccoli paesi sotto quella soglia, esprimere il proprio voto, da grandi elettori "virtuali" del prossimo presidente della Repubblica. 

I consensi e le preferenze dei sindaci dei piccoli Comuni vanno soprattutto a due figure, il presidente del Consiglio in carica Mario Draghi e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, senza dimenticare la ministra della Giustizia Marta Cartabia e il ministro varesotto Giancarlo Giorgetti.

Vedrebbero bene al Quirinale l'attuale premier, i primi cittadini di Daverio Marco Colombo «anche se perderemmo un grande presidente del Consiglio, non operando  in un contesto di repubblica presidenziale purtroppo» e di Casciago Mirko Reto «sarebbe un ottimo presidente, il presidente di tutti, che metterebbe al centro il bene del Paese». 

Anche il sindaco di Comerio voterebbe per Draghi. «Un ottimo economista che ha ricoperto importanti ruoli internazionali, dotato di carisma e capacità da tutti riconosciute - sottolinea Michele Ballarini - sarebbe per i prossimi sette anni garanzia del ruolo internazionale dell'Italia e guida sicura in caso di crisi interne. Come ha scritto il Finalcial Time, "Draghi può servire meglio l'Italia da Presidente della Repubblica"».

Il primo cittadino di Luvinate voterebbe per Draghi se Mattarella confermasse la sua indisponibilità al bis. «La soluzione migliore vista l'eccezionalità del momento storico, tra Pnrr e pandemia - dichiara Alessandro Boriani - sarebbe il Mattarella bis e Draghi a Palazzo Chigi».

Un'altra figura istituzionale che i sindaci dei piccoli Comuni del Varesotto voterebbero sarebbe la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, scelta dal sindaco di Caravate Nicola Tardugno, dal sindaco di Cantello Chiara Catella. «Voterei convintamente per Maria Elisabetta Alberti Casellati scrivendo tutti i suoi quattro nomi sulla scheda - spiega Tardugno - si tratta di una figura di grande equilibrio che ha grande senso civico e delle istituzioni e che sarebbe il garante perfetto dell'applicazione corretta di leggi e regolamenti».

«E' il momento di un presidente donna - sottolinea Chiara Catella - Casellati è colta, intelligente, mai una parola fuori posto, sempre sul pezzo. E soprattutto in grado di tenere a bada l'aula del Senato».

Parlando sempre di candidature femminili, i sindaci dimostrano di apprezzare anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, scelta dai primi cittadini di Bardello e Cittiglio. 

«Una persona posata, colta, di uno spessore e sobrietà con poche altre uguali, preparata costituzionalmente, una persona tutto sommato giovane e giovanile" afferma Luciano Puggioni. «E' una donna con un eccellente curriculum, un'ottima costituzionalista, molto seria e preparata, con una visione equilibrata dei principali problemi nazionali, europei e internazionali. Inoltre è una figura super partes, come credo debba essere un presidente della Repubblica» spiega Rossella Magnani.

Scelgono invece il ministro dello Sviluppo Economico, il varesotto Giancarlo Giorgetti, i sindaci di Brebbia e Mercallo. «Serve un fuoriclasse - spiega Alessandro Magni - un regista che riesca ad illuminare la scena. Direi anche che è il momento di osare con un presidente più giovane rispetto ai precedenti: Giancarlo Giorgetti da Cazzago Brabbia, qualora decidesse di non esser presidente del Consiglio dopo Draghi».

Per Andrea Tessarolo «Giorgetti è un grande saggio, conosce tutti i meccanismi della politica e saprebbe rappresentare con dignità e autorevolezza tutti gli italiani. E cosa non da sottovalutare, con tutto il rispetto per gli anziani è una persona giovane, che saprebbe dare quel pizzico di brio che non guasta mai».

Nel toto-nomi dei sindaci finiscono anche il commissario europeo Paolo Gentiloni votato dal sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca. «Serve un presidente che abbia esperienza di questioni istituzionali e ritengo che Gentiloni abbia questo profilo. Occorre sia un convinto europeista, e anche in questo campo Gentiloni ha dimostrato di avere lo spessore adeguato» afferma Fabio Passera.

Giuseppe Iocca, primo cittadino di Malgesso sceglie la senatrice a vita Liliana Segre, «una donna capace che ha dato tanto al nostro Paese», il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin voterebbe per Walter Veltroni, il primo cittadino di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari l'ex ministro degli Esteri Antonio Martino, «un liberale autentico ed un politico che, seppur moderato, non ha mai avuto remore ad esprimere posizioni forti e coraggiose. Penso che sarebbe un bel segnale avere al Quirinale un accademico del suo calibro e soprattutto sarebbe una novità molto positiva».

Scelgono due nomi sinora mai emersi nei vari toto-nomi dei giornali i sindaci di Germignaga e di Travedona Monate.

Marco Fazio vorrebbe Capo dello Stato l'ex parlamentare Luigi Manconi, «uomo di solida cultura giuridica, impegnato da anni sul fronte dei diritti e fortemente garantista. È un uomo colto di cui apprezzo le prese di posizione, raramente scontate, e che mi sembra abbia le capacità di dialogo necessarie per il ruolo».

Laura Bussolotti voterebbe invece per il magistrato Nicola Gratteri, «un uomo "credibile", saggista non schierato esperto di mafia e di 'ndrangheta. In un momento storico come questo, in previsione degli ingenti fondi in arrivo dal Recovey Fund che desteranno sicuramente l'interesse del malaffare, chi opera per la legalità può essere garanzia di credibilità». 

Classifica finale dei voti dei sindaci dei piccoli e dei Comuni medi:

Mattarella 6 voti

Draghi 4 voti

Cartabia 4 voti

Casellati 3 voti

Casini 3 voti

Segre 2 voti

Giorgetti 2 voti 

Bindi 2 voti

Moratti, Monti, Martino, Veltroni, Manconi, Gentiloni, Gratteri 1 voto 

 

 

Matteo Fontana

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