Il questore della provincia di Cuneo, Nicola Parisi, ha emesso sei nuovi “Daspo Willy” nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili della violenta rissa andata in scena a Bra nella tarda serata del 3 dicembre scorso, quando due gruppi di persone vennero violentemente alle mani tra via Cavour, via Principi di Piemonte e via Guglielmo Marconi, nelle vicinanze di un bar del centro cittadino.
Come già in un precedente episodio la zuffa, nella quale un soggetto riportò gravi ferite al volto e al collo, giudicate guaribili in 30 giorni, venne anche filmata e resa visibile su Facebook, con la conseguente amplificazione dell’allarme sociale suscitato dall’evento, ripresa anche dalla stampa locale.
A seguito del provvedimento, arrivato su proposta della Compagnia Carabinieri di Bra, i sei partecipanti – considerati pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica - non potranno avere accesso o stazionare nelle immediate vicinanze di quel locale e a tutti i bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari del Comune di Bra per un periodo compreso tra uno e due anni, pena, in caso di accertata violazione, la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8mila e 20mila euro.
Ad oggi sono 16 i divieti adottati nei confronti di soggetti che in provincia si sono resi responsabili di tali gravi disordini, il Questore in una conferenza stampa di qualche settimana fa era stato chiaro: “Non saranno più tollerati episodi simili”.
Di competenza dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza, il cosiddetto "Daspo Willy" rientra nella categoria dei “divieti di accesso ad aree urbane” ed è volto a limitare le opportunità criminali, dei fenomeni antisociali, di inciviltà lesivi del “buon vivere” cittadino. La norma che lo prevede venne assunta all’indomani dell’aggressione mortale subita nel settembre 2020 dal 21enne Willy Monteiro Duarte, pestato a morte a Colleferro, nei pressi di Roma, proprio a seguito di una rissa per la quale furono poi arrestati quattro ragazzi ventenni. Subito dopo la vicenda furono apportate delle modifiche al Decreto Legge 130/2020, noto altresì come "Decreto Sicurezza", in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento.
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