Dovevano essere il loro rifugio sicuro e la loro ancora di salvezza, in una vita che - ancora giovane - non aveva però lesinato su sofferenze e difficoltà. E invece si sono rivelati l'ennesima durezza da affrontare, per una bimba e suo fratello.
I carabinieri hanno notificato due divieti di avvicinamento nei confronti di una coppia che in passato (dal 2013 al 2021) aveva avuto in affido i piccoli da parte di una “casa affido” dei servizi sociali presso il Comune di Torino. E che secondo le indagini avrebbero maltrattato i bambini.
L’indagine è nata nell'ambito di alcune verifiche sulle modalità di affido, le dinamiche economiche connesse e le circostanze di custodia e mantenimento dei minori, sul solco di quanto accade anche presso la Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Altri accertamenti hanno l'obiettivo di verificare eventuali responsabilità delle istituzioni coinvolte: dirigenti, funzionari ed assistenti dei servizi territoriali.
Nel corso delle operazioni sono stati altresì perquisiti uffici della psicoterapeuta coinvolta nelle dinamiche di affido.
"Finalmente si accende anche a Torino un faro degli inquirenti sul sistema piemontese dell’allontanamento dei minori, che sono convinto essere peggiore dell’orrore già emerso a Bibbiano: evidentemente la relazione della nostra indagine conoscitiva in Consiglio Regionale, che ho portato con un esposto penale proprio ai Carabinieri, si è rivelata utile a far emergere la verità", commenta l'assessore agli Affari Legali della Regione Piemonte Maurizio Marrone e promotore della Commissione d'indagine in Consiglio Regionale.
"In particolare avevo denunciato gli affidi di minori a coppie omosessuali disposti dai servizi sociali del Comune di Torino contro il parere delle famiglie di appartenenza e, soprattutto, contro la lettera della norma nazionale che prescrive che il bambino venga affidato, se non c’è il consenso della famiglia, ad una coppia preferibilmente con figli o, se questo non è possibile, ad una persona sola".
Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri regionali della Lega Alberto Preioni e Sara Zambaia: “Sospetto caso Bibbiano anche a Torino? Ora tutte le forze politiche, comprese quelle di opposizione, approvino il provvedimento ‘Allontanamento Zero’ fermo in Commissione da ormai due anni”.
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