Cresce il numero di donne che si rivolgono ai Centro Antiviolenza del Comune Torino: nel 2021 sono ben 230 quelle che hanno chiesto un aiuto per la prima volta. A loro si aggiungono 40 mogli, compagne, madri e figlie che hanno intrapreso un percorso individuale da diversi anni per emanciparsi dal loro aguzzino. Numeri che sono stati forniti in Sala Rossa, in occasione dell’incontro organizzato per la Giornata contro la violenza sulle donne.
Nel 2020 oltre 10.800 donne hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza
Nella nostra regione sono 10.882 le donne che l’anno scorso si sono rivolte ai 21 Centri Antiviolenza sparsi su tutto il territorio: di queste 183 sono state prese in carico da quello nel capoluogo, che ne ha supportate con informazioni altre 273. “Migliaia di donne in più – ha spiegato Patrizia Campo, responsabile di Torino – subiscono violenza. Il percorso di affrancamento spesso è difficile: ci sono quelle che hanno perso il lavoro, quelle non lo hanno mai avuto. Ci sono quelle straniere a cui è stato sottratto il documento o non hanno mai potuto imparare l’italiano”.
Nel 2021 oltre 100 ammonimenti per violenza domestica
E anche sul fronte delle forze dell’ordine il quadro resta drammatico. Nel 2021 la Questura ha adottato oltre 100 ammonimenti per violenza domestica, mentre in 10 mesi i Carabinieri hanno proceduto per 460 atti persecutori. Accanto ai centri antiviolenza della Città - elogiati dalla Presidente del Consiglio Maria Grazia Grippo per il loro impegno, che “va valorizzato anche nella scelta di allocazione delle risorse economiche ed amministrative” – anche altre istituzioni lavorano per contrastare il fenomeno.
Ad UniTo primo sportello antiviolenza d'Italia
L’Università di Torino ha annunciato di aver aperto, primo ateneo in Italia, uno sportello antiviolenza a disposizione delle studentesse. “Il femminicidio – ha detto Paola Torrioni, docente del dipartimento Culture, politica e società – è solo la parte peggiore di questo processo che si annida nelle distorte relazioni di genere”.
Lo Russo e Rosatelli: "Violenza sulle donne si contrasta già da piccoli"
E come sottolinea il sindaco di Torino Stefano Lo Russo su Facebook la violenza sulle donne è “un fenomeno complesso: servono norme e pene severe, occorrono tutti gli strumenti di tutela e protezione, ma la vera sfida è quella culturale. Contrastare gli stereotipi del possesso e del controllo. Non è una operazione facile, ma farlo è un atto doveroso”. “Iniziamo con i più piccoli - conclude -, la speranza di una società più giusta e meno violenta dipenderà da loro". Parole condivise dall’assessore alle Pari Opportunità Jacopo Rosatelli, che in Sala Rossa ha detto: “La violenza maschile non è un’emergenza, ma un dato strutturale della nostra società e civiltà occidentale e per questo bisogna lavorare alle radici culturali. Questo si fa partendo già dalla scuola primaria, se non già nella fascia 0-6, dove bisogna impostare iniziative per smontare i ruoli di genere”.
Cirio: "Non smetteremo mai di lottare"
Ad intervenire anche il presidente Alberto Cirio, che sempre sui social ha scritto: “Ci sono battaglie che non abbiamo ancora vinto, per cui non smetteremo di lottare. Il 25 novembre è un giorno solo, ma li contiene tutti. Ci ricorda per chi stiamo combattendo e che tipo di futuro vogliamo lasciare alle nostre figlie”.
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