Il Nazionale

Cronaca | 15 novembre 2021, 13:13

Agenti della Penitenziaria astigiana pesantemente minacciati da un detenuto con problemi psichiatrici

L'uomo, dichiarandosi sieropositivo, ha minacciato il comandante di Reparto di gettargli addosso del sangue e successivamente ha reiterato le minacce con dell'olio bollente

Agenti della Penitenziaria astigiana pesantemente minacciati da un detenuto con problemi psichiatrici

Da ormai una decina di giorni, il personale della Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Asti si è trovato a dover fronteggiare una serie di criticità dovute alla necessità di contenere un detenuto con gravi problemi psichiatrici ed impedirgli di porre in essere atti violenti contro se stesso e contro gli altri.

Lo denuncia Leo Beneduci, Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), il quale precisa altresì che nella stessa giornata del 4, il detenuto si era addirittura auto-prelevato del sangue per poi provare a gettarlo addosso al comandante del Reparto, sostenendo di essere sieropositivo, e solo dopo una lunga trattativa si era lasciato convincere a rientrare in cella.

Sempre lo stesso soggetto, l’11 novembre ha nuovamente causato gravi disordini, barricandosi all’interno della cella dopo avere bloccato la serratura di ingresso del cancello e ha minacciato a più riprese il personale di gettare loro addosso dell’olio bollente che aveva scaldato con il fornellino in dotazione. Desistendo, anche in questo caso, solo dopo una estenuante trattativa condotta dal comandante del Reparto, tempestivamente intervenuta unitamente al Personale, che lo ha convinto a ricevere le cure del caso in ospedale.

“Ancora una volta – argomenta Beneduci nonostante momenti di grave tensione e rischio per l’incolumità di coloro che erano presenti, oltre che per quella dello stesso ristretto, i poliziotti Penitenziari della struttura hanno dimostrato grande professionalità e sprezzo del pericolo incombente nella gestione del difficile evento critico”.  

“D’altra parte - prosegue il sindacalista - come oramai nella stragrande maggioranza delle infrastrutture penitenziarie sul territorio nazionale, non si conoscono mai completamente le motivazioni dei gravi e violenti gesti posti in essere dai detenuti con problemi di natura psichiatrica che in questo momento stanno affollando le carceri e che nel carcere ‘ordinario’ ed a contatto con gli atri detenuti non dovrebbero assolutamente stare e che, come l’OSAPP da tempo denuncia sono i principali protagonisti di offese, sputi ed aggressioni all’indirizzo del personale di Polizia penitenziaria che non sempre riesce, come invece avvenuto ad Asti, ad evitare tragedie e ferimenti con innegabile spirito di abnegazione e senso del dovere”.

“Peraltro – conclude Beneduci stanti gli appelli e le accorate richieste di supporti anche di mezzi e personale (per una carenza di organico di Polizia penitenziaria superiore al 20% in ambito nazionale) oltre che di carattere normativo-procedurale per ricollocare i detenuti psichiatrici in strutture idonee alla cura ed al loro contenimento rivolti, soprattutto nell’ultimo anno alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia, al Sottosegretario alla Giustizia delegato Pietro Paolo Sisto e al  Capo della Amministrazione Bernardo Petralia, di fatto del tutto inascoltati, per le carceri italiane e per il Personale del Corpo che vi opera non possiamo che aspettarci il peggio".

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