Il Nazionale

Cronaca | 11 novembre 2021, 09:27

Cold case Cella: esame dei capelli e perizia del timbro vocale per incastrare l’assassino di Nada

Due perizie importanti, che potrebbero anche far uscire di scena - e dal registro degli indagati - l’ex maestra di Boves

Cold case Cella: esame dei capelli e perizia del timbro vocale per incastrare l’assassino di Nada

“Speriamo davvero che i punti sospesi di questa storia oscura, si riescano a comprendere”.            

È fiduciosa, Sabrina Franzone, l’avvocato genovese che insieme alla criminologa Antonella Delfino Pesce ha fatto riaprire il caso sull’omicidio di Nada Cella, giovane segretaria uccisa nello studio commercialistico di Chiavari, dove lavorava.

Ed i punti sospesi dei quali parla il legale, passano anche attraverso il riesame dei molti reperti custoditi in procura e ritrovati venticinque anni fa sulla scena del crimine e le audizioni dei molti testimoni che in quei giorni sfilarono in procura e questura per raccontare dettagli che allora non furono presi in considerazione.

E che invece adesso sono stati fondamentali per riaprire il caso.

“La stanza dove è stata uccisa Nada - ricorda l’avvocato - era imbrattata di sangue, inoltre la sua sedia come il muro accanto alla scrivania erano anche piena di capelli”.

Capelli che potrebbero essere della vittima o dell’assassino.

“Sì, per questo si farà una perizia sui capelli recuperati nella stanza dell’omicidio per poi confrontarli con quelli della sospettata, ossia Annalucia Cecere, iscritta nel registro degli indagati da qualche mese”.

Naturalmente il tempo trascorso potrebbe essere determinante per la riuscita o meno dell’esame.

“Inoltre - precisa Sabrina Franzone - non dimentichiamo che la scena del delitto venne inquinata da chi intervenì per soccorrere Nada, che non morì in quella stanza ma in ospedale, dove tentarono di salvarla”.

Intanto gli inquirenti liguri in questi giorni stanno sentendo - come persone informate sui fatti - le amiche della segretaria, gli investigatori dell’epoca, ma anche vari testimoni. Tra cui una cliente che chiamò più volte in studio quella mattina, proprio verso l’ora del delitto, dicendo che le avevano risposto due persone diverse. Al terzo tentativo aveva sentito la voce del commercialista che parlava di “un incidente” capitato alla segretaria.

Alla donna potrebbe essere fatta sentire la voce dell’indagata per un eventuale confronto. Un confronto che a distanza di un quarto di secolo pare avere dell’impossibile.

NaMur

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