I portuali triestini e il loro leader Stefano Puzzer hanno partecipato a sorpresa questo pomeriggio alla manifestazione no green pass di Genova in piazza Matteotti davanti a circa mille persone.
L'INTERVENTO DI STEFANO PUZZER
Puzzer, simbolo della protesta dei lavoratori dei porti, ormai invitato anche nelle trasmissioni delle tv nazionali è intervenuto per alcuni minuti tra gli applausi della folla.
"Oggi è una grande emozione essere qui - ha detto Puzzer - insieme ai fratelli di Genova che ringrazio perché ci sono stati vicini in giornate importanti, ma anche in una giornata che è stata una vergogna per l'Italia, perché c'erano lavoratori che hanno iniziato questa lotta perché nei due anni della pandemia hanno lavorato fianco a fianco, non hanno guardato alla propria incolumità e a quella delle proprie famiglie, ma hanno lavorato in ambienti non sanificati, con mezzi non sanificati, per il bene del lavoro e della propria città.
Ci siamo trovati davanti a questo ricatto: se volete lavorare dovete vaccinarvi, io mi sarei ritrovato ad andare a lavorare sapendo che i miei colleghi sarebbero rimasti a casa. Sarà grazie all'ambiente del porto, però io in porto ho conosciuto persone che ci hanno insegnato che le prime cose da salvaguardare sono la solidarietà e la fratellanza e il rispetto delle idee di tutti".
"Questo è solo il primo passo e dobbiamo bloccarli subito. - ha continuato il portuale triestino - Dobbiamo farlo con le armi che loro non conoscono, su un terreno che non conoscono, e per questo il governo è in difficoltà, perché non conosce il nostro linguaggio, parlare con il cuore, pacificamente. Avete visto l'esempio di noi a Trieste quando siamo stati schifosamente attaccati, ma gli abbiamo dato una dimostrazione di orgoglio e responsabilità, siamo rimasti lì, li guardavamo negli occhi e gli chiedevamo perché, non c'era stata nessuna mossa illegale da parte di nessuno".
"Sapere che i portuali di Genova e Trieste - ha concluso Puzzer - possono iniziare un percorso in tutti i porti italiani e dare una mano a tutto il popolo bloccando l'economia, non la nostra, ma di chi pensa di comandare il paese e ha perso totalmente la visione della realtà vera, dei problemi delle famiglie. Da Trieste posso dirvi solo grazie, non sono un divo, vi ringrazio e non molleremo".
Alle 17 è partito il corteo. Poco prima è stato annunciato uno sciopero da parte dei sindacati del Cub per il 4 novembre. Mercoledì 3 è previsto un presidio davanti alla sede di Amt.
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