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Politica | 22 ottobre 2021, 17:00

I No Green Pass sotto la Prefettura di Torino: "Ora ci paghino le ore perse"

Oltre al ritiro della certificazione verde, chiesto anche che i tamponi siano a carico delle aziende e non dei lavoratori

I No Green Pass sotto la Prefettura di Torino: "Ora ci paghino le ore perse"

Sembrano non avere fine le proteste contro l'obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro. A una settimana esatta dall'introduzione della certificazione verde come condizione indispensabile per lavorare, decine di lavoratori si sono ritrovati sotto la Prefettura per provare a "organizzarsi, a mettere insieme le forze e dare una risposta adeguata alle istituzioni".

Coordinati dai Si Cobas, i lavoratori di fabbriche, Gtt e pubblica amministrazione hanno chiesto di essere ricevuti dal Prefetto. Essendo quasi tutti sprovvisti di Green Pass però, nessuno di loro ha potuto incontrare le autorità. Le richieste, comunque, rimangono le stesse: "Vogliamo il ritiro immediato del DL 127/2021 e la revoca dell'obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro quale strumento discriminatorio, come configurato dal diritto italiano ed europeo", spiegano i manifestanti.

L'altra condizione ritenuta indispensabile dai lavoratori è che i tamponi siano a carico delle aziende durante l'orario di lavoro. C'è di più: i lavoratori chiedono inoltre maggiori controlli delle misure di sicurezza previste. I Si Cobas ritengono poi che ai lavoratori a cui è stato rifiutato l'ingresso in azienda vadano poi pagate le giornate di lavoro perse. Chiesta, inoltre, la cessazione di ogni forma di violenza e repressione da parte delle forze dell'ordine contro i manifestanti.

Andrea Parisotto

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