È in corso da questa mattina all'alba, da parte di una sessantina di membri delle forze dell'ordine, l'operazione di sgombero del centro sociale terra di nessuno. Sul posto la polizia locale, che ha eseguito lo sgombero, gli agenti del reparto mobile della questura che hanno bloccato gli accessi, la guardia di finanza e i carabinieri.
Il provvedimento era atteso da mesi e questa mattina poco dopo l'alba è scattato. Quando lo sgombero era iniziato da pochi minuti, gli attivisti del centro sociale su Facebook invitano a raggiungere lo spazio in via Bartolomeo Bianco. L'invito è stato raccolto da un centinaio di solidali che hanno manifestato contro le forze dell'ordine.
A gennaio di quest'anno era arrivata la sentenza del Tar che autorizzava lo sgombero. Nel quartiere c'è chi tira un sospiro di sollievo per il provvedimento. Il Terra di Nessuno è al Lagaccio da poco più di vent'anni, quando alcuni attivisti occuparono un magazzino di proprietà di un fabbro. Il Lagaccio in quel periodo era al centro di una riqualificazione. Era stato prosciugato il lago, che dava il nome al quartiere, al suo posto era stato costruito un campo da calcio e un campo da hockey, che nel progetto iniziale doveva essere una piscina.
Per molti il Terra di Nessuno è stato un presidio, ma, come spesso accade in questi casi, c'è chi ricorda, soprattutto nei weekend, feste e rave party in piena notte. Bisogna aggiungere che la sede si trova in una zona isolata, la prima casa è ad alcune centinaia di metri.
UN OCCUPANTE STORICO SUL TETTO
Uno degli occupanti storici, Luciano Bregoli è salito sul tetto dicendo di non voler scendere. "Sono arrivati, eravamo cinque o sei all'interno. Volevano staccarci luce e acqua, ma abbiamo dimostrato che paghiamo le utenze, gli abbiamo fatto vedere le bollette, anche i tecnici dell'Enel si sono dovuti arrendere all'evidenza". I contratti sono intestati all'associazione don Gallo. Il prete genovese nel 2011 aveva promosso un protocollo d'intesa con il comune e i centri sociali Zapata, Buridda, Pinelli e Terra di Nessuno per regolarizzare le utenze.
"Vogliono buttare via le nostre cose, abbiamo all'interno abbiamo attrezzature audio da 70mila euro", continua Bregoli, che minaccia di non scendere dal tetto.
Al momento è chiuso al traffico il ponte don Acciai di via Napoli, nei pressi del centro sociale, per cui la circolazione è bloccata.
IL POST FACEBOOK DELL'ASSESSORE ALLA POLIZIA LOCALE GIORGIO VIALE
"Sgombero in atto al Lagaccio, una lunga vicenda che si trascinava da anni e oggetto di una sentenza recentemente esecutiva. Ringrazio i lavoratori di PL, Aster e Amiu per l'impegno di oggi. Ora pensiamo al futuro, riqualificazione e restituzione alla cittadinanza di queste aree il prima possibile!", ha commentato su Facebook l'assessore alla polizia locale Giorgio Viale.
Da segnalare la presenza dell'avvocato del centro sociale Paolo Languasco che aveva seguito la vicenda al Tar.
Arrivati sul posto anche la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi, l'assessore alla polizia municipale Giorgio Viale ed è in arrivo il senatore de "L'alternativa c'è" Mattia Crucioli.
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