Isolati da tutti. È questa la sensazione vissuta dai residenti di Barriera di Milano. Nel quartiere che meno di altri si è recato alle urne, i servizi essenziali appaiono ancora un miraggio.
Basta recarsi all’anagrafe di via Leoncavallo per rendersi conto de senso di abbandono vissuto dai cittadini che abitano e vivono il quartiere: “Lo sportello è chiuso da oltre un anno e mezzo”, afferma l’impiegata alla guardiola. I residenti si ritrovano senza un servizio essenziale e per rinnovare un documento, sono costretti a recarsi in una delle altre sedi decentrate o aspettare gli impiegati comunali in trasferta in via Leoncavallo. Peccato però che questo servizio venga erogato solo due giorni alla settimana: “Venite il giovedì e venerdì, al mattino presto”, dicono in anagrafe.
Non va meglio a una signora straniera in cerca dei corsi di lingua italiana: “Non li organizziamo più da da tempo”.
Se all’interno degli uffici il clima che regna è quello di abbandono, poco distante l’unico cenno di vita è la presenza di un accampamento di senzatetto che da anni stazionano nei pressi dell’anagrafe. Una cartolina che fotografa alla perfezione le contraddizioni e i problemi di un quartiere che chiede a gran voce attenzioni al prossimo sindaco.
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