Un tassista di Genova si è visto revocare la licenza per quaranta giorni con un atto del dirigente comunale competente, perché avrebbe fatto pagare una cifra troppo alta per trasportare una passeggera dall'aeroporto a via Dodecanneso, nel quartiere di San Martino. La vicenda è finita davanti al Tar, che pur riconoscendo la responsabilità del tassista, ha ritenuto illegittimo l'atto del dirigente.
L'uomo per il tragitto aveva chiesto alla passeggera, salita sull'auto senza bagaglio, 33,20 euro, a fronte dell’importo di euro 24,35 che al massimo avrebbe potuto essere chiesto per il tragitto percorso, secondo l’accertamento effettuato dalla polizia locale posta a bordo di un’auto civetta munita di tassametro che seguì l’auto pubblica nella corsa. Oltre a ciò è stato contestato al conduttore dell’auto pubblica di aver seguito un percorso sfavorevole per la cliente interessata a raggiungere la meta indicata, e di avere installato un tassametro non debitamente autorizzato.
Da qui la sospensione della licenza per quaranta giorni.
"Sulla responsabilità dell’interessato in relazione alle violazioni ascritte si possono nutrire pochi dubbi - scrivono i giudici nella sentenza - Quel che invece non resiste alle censure proposte è la quantificazione della pena, che non può essere apoditticamente determinata dal dirigente senza che siano indicati i criteri che l’hanno sorretta".
Per questo il Tar ha accolto il ricorso del tassista, annullando l'atto di sospensione della licenza.
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