Il Nazionale

Cronaca | 30 settembre 2021, 14:44

Si è spento un faro del mondo della cultura del Pinerolese: è morto il vigonese Aldo Rosa

Autore di saggi, racconti e giornalista, è ricordato per la poliedricità della produzione letteraria e degli interessi. Alcuni brani della sua ‘La bici di Matteo’ verranno letti durante la Fiera del mais e cavalli

Si è spento un faro del mondo della cultura del Pinerolese: è morto il vigonese Aldo Rosa

Abile narratore della società di un tempo, Aldo Rosa era anche profondo conoscitore dei tesori di arte e devozione custoditi negli edifici di culto piemontesi. Con la sua tragica scomparsa avvenuta nella serata di mercoledì 29 settembre, bella sua abitazione, si è spento un faro per la vita culturale e giornalistica del Pinerolese. Ottantenne, in passato aveva collaborato con diversi giornali: ‘Gazzetta del Popolo’, ‘Stampa Sera’ e ‘l’Eco del Chisone’. “La notizia della sua morte mi ha profondamente rattristato ma ci spinge a riflettere sulla sofferenza interiore che vivono le persone che rimangono sole” dichiara Fabio Cerato, sindaco di Vigone.

“Era una persona di grande cultura ma al contempo di grande umiltà, i suoi lavori resteranno nella storia – aggiunge Cerrato –. Me lo ricordo per il paese da quando ero bambino, spesso ci fermavamo per chiacchierare assieme”. Esclusa una parentesi pinerolese, infatti, ha sempre vissuto in paese.

Rosa scrisse anche numerosi saggi, ma sono i suoi racconti ad aver lasciato un segno nell’immaginario degli abitanti del Pinerolese: “Quelli raccolti in ‘La bici di Matteo’ ritraggono perfettamente la società vigonese di un tempo” dichiara Vittorio Aime, presidente del laboratorio teatrale il Bagatto. Conobbe Rosa negli anni Settanta quando cominciarono a collaborare per portare sul palco le parole dei suoi libri. Aime voleva leggere proprio alcuni brani tratti da ‘La bici di Matteo’ durante la festa patronale annullata per la scomparsa del sindaco Abate, ma ha già in programma di riproporli in occasione della Fiera del mais e cavalli che si svolgerà dal 15 al 17 ottobre.

“Quello è forse il romanzo più bello di una produzione caratterizzata da poliedricità” aggiunge Aime. Poliedrici erano anche i suoi interessi: “Quando al bar si facevano le tavolate di discussione, lui spiccava perché era sempre informato su tanti argomenti ma esprimeva le sue opinioni con umiltà – ricorda – pur dicendo sempre cose importanti”. La riservatezza, la tendenza a non far mai sfoggio di sé, sono tra gli aspetti più ricordati dell’atteggiamento di Rosa, oltre alla profonda cultura.

Di una delle sue ultime fatiche, il volume del 2011 ‘Arte e devozione popolare in Piemonte nell’autunno del medioevo. Viaggio attraverso il gotico subalpino’, Rosa raccontava: “Ho percorso in lungo e in largo la nostra regione alla ricerca delle chiavi di santuari e cappelle con esiti talvolta comici talaltra drammatici”. Ma la fatica era stata ben ripagata visto che il libro era richiesto anche all’estero e tradotto in più lingue.

Elisa Rollino

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