Una fila lunga, ordinata e composta, con persone di ogni età: giovani e meno giovani, anziani e famiglie.
Chi con geni alimentari, chi con beni di prima necessità, chi con vestiario piuttosto che coloro che hanno pensato ai più piccoli, portando pannolini, omogeneizzati e anche passeggini. Da questa mattina il centro Fenoglio di Settimo è tappa di decine di persone, che vengono a testimoniare in modo concreto la loro solidarietà nei confronti dei profughi afghani arrivati nella notte tra venerdì e sabato.
"Serve un pò tutto, soprattutto per i più piccoli"
Michele Pizzino, direttore della onlus Casa dei popoli, di Settimo ha spiegato come funziona il punto di raccolta: "Andiamo avanti per due giorni, in continuità con quello che sta facendo da anni il Comune. Una attività interculturale di aiuto per coloro che sono sfuggiti alla morte da Kabul. Quello che serve lo hanno spiegato le persone della Croce Rossa che gestiscono il centro e sanno quali sono le necessità primarie, in questi casi".
"Queste persone resteranno qui una decina di giorni, poi forse ne arriveranno altre. Adesso la necessità è di aiutare prima di tutto i bambini, che sono la maggior parte (42 su 94, ndr)", ha aggiunto Pizzino. "Mi sento di dire grazie a tutti coloro che hanno dimostrato grande cuore e solidarietà".
Croce Rossa: "Attenzione ai truffatori della falsa solidarietà"
Purtroppo, però, si è messa in moto non solo la macchina della solidarietà, ma anche di coloro che sfruttano queste situazioni per truffare la gente. Per questo, la Croce Rossa di Settimo, che gestisce il centro Fenoglio, è dovuta intervenire per mettere in guardia le persone dal rischio sciacalli: "Noi non abbiamo attivato alcuna raccolta in favore dei profughi afghani ospitati presso il Centro".
"Il Piemonte continua a dimostrare il suo grande cuore anche nei confronti della popolazione afghana ospitata a Settimo Torinese e ringraziamo tutti coloro che in queste ore si sono dimostrati sensibili per aiutare. Tuttavia, le piccole necessità che si sono evidenziate sono state immediatamente colmate grazie alla disponibilità della comunità settimese che ancora una volta ha dimostrato affetto e generosità".
Attenzione, insomma, a coloro che si spacciano per gente della Croce Rossa e chiede aiuto - e magari denaro - dicendo di voler aiutare i profughi arrivati in città.
Piastra: "Siamo paese nato dall'immigrazione. C'è accoglienza"
E la sindaca di Settimo, Elena Piastra, commenta: "Settimo è una città che nasce dalla migrazione e spesso ci siamo definiti città accogliente: sappiamo cosa vuol dire partire da un Paese e arrivare in un luogo sconosciuto. La mobilitazione ha superato le previsioni iniziali, andando oltre il pacco di benvenuto che si pensava in origine". E dopo la quarantena dei nuovi arrivati, "arriverà la fase più delicata. Da otto anni in città abbiamo un progetto di accoglienza diffusa, soprattutto per donne con bambini piccoli e quello sarà il modello capillare e distribuito tra i vari Comuni che già stiamo applicando".
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