Il Nazionale

Cronaca | 11 agosto 2021, 12:45

Dal Cardiocentro di Lugano trapela pessimismo: per Borradori speranze ridotte al lumicino, serve un miracolo

Rimarrà attaccato alla macchina che supporta la sua funzione cardiocircolatoria sino a che sarà in grado di sostenere il sistema cardiocircolatorio. Poi non si potrà che staccarlo…

Dal Cardiocentro di Lugano trapela pessimismo: per Borradori speranze ridotte al lumicino, serve un miracolo

Le condizioni di salute di salute del sindaco di Lugano Marco Borradori sono disperate.

Lo staff medico del Cardiocentro cittadino lo ha detto a chiare lettere qualche ora fa, nel briefing  di aggiornamento sullo stato del primo cittadino, cui continuano  incessantemente a giungere messaggi di incitamento - sui social e non solo - di compagni di partito ed avversari politici, senza distinzione di bandierine politiche: il sindaco Borradori è arrivato al Cardiocentro dopo circa un'ora di massaggio cardiaco meccanico, il suo cuore era completamente fermo, come ha spiegato il direttore sanitario della struttura, dottor Tiziano Cassina.

Borradori ha dunque subito un arresto cardiaco molto prolungato, dal momento che neppure nell’immediato dopo il malore accusato a Vezia nel corso di una sezione di jogging sarebbe stato soccorso: sarebbero insomma passati lungi e preziosi minuti prima che l’ex soccorritore ne avvistasse il corpo privo di sensi ed intervenisse con estrema cognizione di causa.

Per questo motivo, per gli interminabili minuti senza inalare ossigeno, gli organi vitali del sindaco (cuore, polmoni e cervello) hanno infatti riportato danni irreparabili.

Poi al sindaco è stato posizionato un sostegno meccanico extracorporeo per supportare la sua funzione cardiocircolatoria, cui Borradori è tutta attaccato. Ed attaccato vi rimarrà in base a come recepirà gli stimoli, ma soprattutto sino a che sarà in grado di sostenere il sistema cardiocircolatorio, che non potrà certo essere per sempre.

Qual giorno la macchina verrà staccata, con annessi e connessi. Di più non è possibile fare.

Una cosa che fa dire al dottor Cassina: “Siamo attaccati a un filo di speranza che però si sta purtroppo pian piano spegnendo”.

Gualtiero Bertola

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