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Politica | 08 luglio 2021, 17:52

Torino e la giornata della "doppia beffa" del Governo. L'ira di Cirio e Appendino: "Traditi la città, il Piemonte, la storia e i lavoratori"

Dopo la doccia fredda di Giorgetti su Embraco per lo stop al progetto Italcomp, anche la Gigafactory vola via verso Termoli. La sindaca e il governatore: "Proviamo rabbia, ora servono parole chiare da Roma"

Torino e la giornata della "doppia beffa" del Governo. L'ira di Cirio e Appendino: "Traditi la città, il Piemonte, la storia e i lavoratori"

Questa decisione tradisce Torino. Tradisce il Piemonte, la sua storia, i suoi lavoratori, le sue Università ed in generale una terra che ha inventato l’auto, ha investito, ha rischiato. Una terra che ha un credito enorme verso questa azienda e verso questo Stato”.

Sono parole di fuoco, quelle scelte dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino e dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio, a poche ore dalla notizia data dall'ad di Stellantis - Carlos Tavares - sulla scelta di fare la gigafactory a Termoli. E non a Mirafiori. Una decisione che da un lato lascia l'Italia al centro dello scacchiere delle strategie del gruppo nato da Fiat-Chrysler e Peugeot Psa, ma che dall'altro riduce a semplice pedone la città della Mole.

La fabbrica di batterie era il trampolino principale per catapultare Torino nel futuro, dribblando in un solo colpo la crisi da Covid e le incertezze industriali che già prima attanagliavano la città. E invece la doccia fredda di colpo alza il sipario su un territorio che non sa più quale sia il suo futuro, ma che matura dubbi concreti anche sul presente. “Oggi ci sentiamo traditi - continuano il presidente Cirio e la sindaca Appendino - e chi è tradito prova rabbia. Una rabbia che chi, come noi, ha responsabilità istituzionali deve trasformare in una azione. Attendiamo di avere parole chiare da Roma per capire su che basi questa scelta sia stata condivisa con il Governo. Convocheremo già domani tutte le Istituzioni piemontesi".

D'altra parte, che quella di oggi si annunciasse come una pessima giornata, a livello industriale e occupazionale, lo si era già intuito dopo che il ministro Giancarlo Giorgetti aveva pesantemente frenato sul progetto Italcomp per la soluzione della crisi Embraco. Anche in questo caso, a nulla sono serviti gli appelli, delle istituzioni come dei sindacati: dal governo di Roma non è stata prestata attenzione. Le scelte sono state indirizzate altrove.

Un ragionamento che segue anche Marco Grimaldi, consigliere regionale LUV: "Elkan e Giorgetti voltano le spalle a Torino. Tante lavoratrici e tanti lavoratori che sanno fare auto (in cassa integrazione da 10 anni), il Politecnico con tutti i nostri ingegneri, l’indotto e il know-how di una città che pensa e costruisce automobili da sempre e vorrebbe continuare a farlo: questa è una doccia fredda che rischia di compromettere tutto il settore dell’automotive piemontese". "Gli schiaffi del Ministro leghista Giorgetti al Piemonte in questa giornata sono due - prosegue -: la notizia che la Gigafactory per la produzione di batterie elettriche non sarà a Torino è una sconfitta epocale per la nostra Regione, che segnerà in negativo il futuro del lavoro piemontese, il cui presente è rappresentato dal grido di dolore dei lavoratori Embraco, scaricati in mattinata a mezzo stampa dal ministro Giorgetti che ha liquidato il progetto "Italcomp". In Piemonte avremmo dovuto occuparci di Gigafactory, di Embraco e dei vaccini ma per settimane la Lega piemontese ci ha tenuto bloccati a parlare di gioco d’azzardo".

L'indotto: "Termoli non è lontana, ma serve un cambio di mentalità per il Piemonte"

E il malumore riguarda anche il resto del mondo industriale, che rischia di essere colpito a cascata da questo disimpegno da parte dell'esecutivo. "È evidente che avremmo preferito che la gigafactory fosse in Piemonte, ma la scelta di Stellantis premia comunque l’Italia - dice Corrado Alberto, presidente di Api Torino -. Termoli non è dall’altra parte dell’oceano, così come non lo è la Motor Valley nella quale stanno arrivando investimenti cinesi per miliardi. Dobbiamo tuttavia interrogarci e lavorare per rimettere il Piemonte al centro delle politiche di investimento legate alla mobilità”. “Non si tratta di un problema di competenze. Il Piemonte ha tutt’ora una filiera di imprese che rappresentano una eccellenza di levatura mondiale nel settore automotive, ma serve un cambio di mentalità, di approccio e di passo. Per questo API Torino ha sostenuto sia la gigafactory di Stellantis, sia quella che Italvolt vorrebbe realizzare nel Canavese. Ed è per questo che lavoriamo con le altre associazioni industriali, i sindacati, gli atenei e le istituzioni locali al progetto di Mirafiori per la realizzazione del Polo Nazionale della Mobilità Sostenibile e della Manifattura”.

Ma non solo l'indotto, ragiona sugli scenari futuri: "Il piano di Stellantis annunciato oggi, che prevede investimenti per oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software, dimostra la concreta ambizione del Gruppo di diventare leader nei veicoli a basse emissioni - dice Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriali di Torino -. L’annuncio fatto oggi di aver scelto Termoli è un’ottima notizia per il Paese, anche se una parziale delusione per Torino. Personalmente da tempo avevo auspicato che la terza Gigafactory fosse collocata in Italia, sperando che la scelta cadesse sulla nostra città. Così non è stato, ma occorre considerare che Termoli è uno stabilimento di meccanica che produce motori tradizionali, che tra pochi anni subiranno un grosso calo di produzione. La scelta è, quindi, ineccepibile dal punto di vista industriale e occupazionale, pensando anche che i fornitori, compresi evidentemente quelli del nostro territorio, potranno avere impor-tanti vantaggi dal fatto di avere un mercato domestico. A ciò si aggiunge che Stellantis ha annunciato l’intenzione di accompagnare la transizione energetica di tutti i siti italiani. Inoltre, non tutto il piano di Stellantis è stato ancora svelato. Non è escluso, quindi, che ci saranno ulteriori opportunità anche per Mirafiori, dove nei giorni scorsi è stato annunciato il raddoppio dei volumi della 500 BEV”.

Massimiliano Sciullo

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