Il Nazionale

Cronaca | 02 luglio 2021, 11:15

Strage della funivia del Mottarone, ci sono altri undici indagati

Sotto accusa sono finite anche la Leitner, titolare della manutenzione, due società torinesi e una ossolana

Strage della funivia del Mottarone, ci sono altri undici indagati

Ci sono altri 11 nomi nel registro degli indagati per la strage del Mottarone. Oltre al gestore della funivia Luigi 'Gigi' Nerini, al direttore d'esercizio Enrico Perocchio e al capo servizio Gabriele Tadini si sono aggiunti altre 11 persone, tra cui la Leitner, la società che  si occupava della manutenzione dell'impianto.

Tra i nuovi indagati, Rino Fanetti, dipendente Leitner che "in data 22 novembre 2016 ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3".

Sotto accusa inoltre Seeber Anton, presidente del CdA della Leitner, e Martin Leitner, consigliere delegato., oltre a Peter Rabansen, "dirigente/responsabile dell'assistenza clienti Leitner e delegato per l'ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune".

Fabrizio Pezzolo, rappresentante legale della torinese Rvs Srl, che si occupava della "manutenzione delle centraline idrauliche" e il suo dipendente Davide Marchetto, "responsabile tecnico degli impianti a fune".

Vanno aggiunti Alessandro Rossi della società torinese Sateco srl, "che ha effettuato in prima persona le prove magneto-induttive a novembre 2019", e Davide Moschitti, che per conto della stessa azienda ha operato il controllo nel novembre 2020.

Indagato poi Federico Samonini, legale rappresentante della società anzaschina Scf Monterosa srl, "che ha fatto interventi di manutenzione e controllo visivo delle teste fuse" e le ha sostituite a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021.

Tra i reati contestati, anche quello di attentato alla sicurezza dei trasporti nella richiesta di incidente probatorio notificata agli indagati, firmata dal procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera. Gli altri reati sono la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro, e un reato di falso contestato a Gabriele Tadini, caposervizio unico attualmente ai domiciliari.

da VcoNews.it

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