Il Nazionale

Cronaca | 28 giugno 2021, 15:03

Imperia, una nuova perizia per far luce sulla morte di Gianni Previato, il sub morto nel maggio 2013

A processo, con l'accusa di omicidio colposo ci sono due ex soci di 'Marittima Sub Service' Marco Cuppari e Massimiliano Tortorella

Imperia, una nuova perizia per far luce sulla morte di Gianni Previato, il sub morto nel maggio 2013

Una nuova perizia per fare luce sulla morte di Gianni Previato, il sub che ha perso la vita 29 maggio del 2013 nello specchio antistante il porto turistico. Oggi il giudice Antonio Romano ha affidato all'ingegner Carlo Boscaino il compito di accertare le dinamiche che hanno portato alla morte di Previato.

A processo, con l'accusa di omicidio colposo ci sono due ex soci di 'Marittima Sub Service' Marco Cuppari e Massimiliano Tortorella. La perizia era stata richiesta dai legali della difesa, Davide La Monica e Giovanni Di Meo per Tortorella e l'avvocato Marco Bosio per Cuppari.

Quel giorno Previato, sub professionista impiegato presso l'allora 'Marittima Sub Service', uscì con il gommone insieme a un collega per un intervento sull'imbarcazione 'Dea Diana' che aveva una fune attorcigliata attorno all'elica.

Durante il tragitto il gommone andò a schiantarsi contro un moletto, il sub cadde in acqua e fu ripescato alcune ore dopo senza vita. A processo per omicidio colposo finirono Cuppari e Tortorella, a cui il pubblico ministero Lorenzo Fornace, che non si è opposto alla richiesta di una nuova perizia, contesta il mancato rispetto di alcune norme di sicurezza.

Questo il quesito a cui Boscaino dovrà rispondere entro novanta giorni:

“Accerti il perito, visionato il fascicolo e tutta la documentazione ivi contenuta, acquisiti tutti gli atti ritenuti necessari presso enti pubblici e privati e compiuta ogni altra indagine ritenuta opportuna, la dinamica e le cause dell'incidente del 29.5.2013 in cui ha perso la vita Previato Giovanni.

In particolare, approfondisca il perito i seguenti profili:

- la descrizione del mezzo su cui era a bordo la vittima, con particolare riguardo al posizionamento della consolle di guida, specificando altresì se, tenuto conto delle caratteristiche che gli erano proprie e della normativa allora vigente, il natante doveva essere iscritto al Registro delle navi minori galleggianti o in qualsiasi altro registro e se era necessario ottenere un titolo abilitativo o seguire corsi di addestramento per la guida del medesimo;

- la dinamica dell'incidente e le cause che lo hanno cagionato, in particolare individuando la velocità di percorrenza del natante al momento in cui viene ripreso dalle telecamere ed al momento in cui vi è stato l'impatto, le condizioni atmosferiche presenti quel giorno e se ed in che modo il posizionamento a prua della consolle di guida possa aver inciso sulla dinamica dell'incidente;

- se e quali dovevano essere i dispositivi di protezione di cui il datore di lavoro doveva obbligatoriamente dotare il lavoratore, tenuto conto della normativa allora vigente in materia, del documento di valutazione dei rischi e del regolamento allora vigente nel porto di Imperia, specificando in particolare se la vittima doveva necessariamente indossare il giubbotto salvagente;

- se le calzature che il Previato indossava al momento dell'incidente erano conformi alle normative vigenti in materia, adeguati al tipo di attività che il Previato stava effettuando e se possono aver o meno concorso a cagionare l'evento mortale sotto il profilo della difficoltà o meno ad essere sfilate una volta caduta in acqua la vittima”.

Francesco Li Noce

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