Il Nazionale

Sport | 25 giugno 2021, 19:30

Il viaggio in treno di nove ore che ha convinto Gentile a dire di sì a Varese

Blitz di mercato? Tutt’altro: il corteggiamento della nuova ala biancorossa durava da tempo. Conti e Vertemati sono andati fino a Napoli per strapparne l’assenso: è stata la mossa che ha conquistato Alessandro. Ora la Openjobmetis ha per le mani un atleta fisico, tecnico, versatile, con l’unico neo del tiro da fuori. Il suo acquisto orienterà le scelte future: Strautins e De Vico si allontanano entrambi, sì a Jones, Beane, Caruso e a un quattro di riserva straniero

Il viaggio in treno di nove ore che ha convinto Gentile a dire di sì a Varese

No, non è stato un blitz quello che oggi ha portato Alessandro Gentile a firmare ufficialmente un contratto con la Pallacanestro Varese per la prossima stagione.

È stato un corteggiamento prima pensato e poi mirato, favorito dall’avvento sulla panchina biancorossa di Adriano Vertemati e condotto con le armi a disposizione di Varese: serietà, buona volontà, trasposto professionale concreto e soprattutto ottimamente dimostrato al diretto interessato. La pecunia, come sempre da queste parti, rileva molto poco. E occorre sottolinearlo da principio: la neo ala biancorossa sarà a libro paga per una cifra inferiore di ben oltre la metà rispetto a quella che lo stesso percepiva lo scorso anno all’Estudiantes, una cifra - tra l’altro - nemmeno paragonabile a quella di determinati contratti sottoscritti dal club prealpino nelle ultime stagioni.

Alessandro Gentile è arrivato alle locali lande cestistiche perché Varese si è fatta piacere, preferire, scegliere. 

Tutto è iniziato un mese fa, quando l’atleta classe 1992 ha cambiato procuratore, passando sotto l’egida legale di Virginio Bernardi, con il quale la Pallacanestro Varese ha un rapporto da sempre consolidato. E Bernardi, fin da subito, non ha mai nascosto di voler riportare l’azzurro in patria dopo l’esperienza spagnola, molto più che discreta nei numeri ma bruscamente interrotta - quest’anno - dal Covid.

Le antenne biancorosse si sono allora immediatamente alzate, pur se consapevoli di quante difficoltà - in primis apparentemente economiche - avrebbe comportato intavolare un’operazione di siffatta portata. Nei trenta giorni successivi, trascorsi tra elucubrazioni e sogni, ecco che l’Openjobmetis apre le porte a un nuovo coach, Adriano Vertemati, che non solo ha allenato Gentile nelle giovanili della Benetton Treviso, ma lo ha anche ospitato a Treviglio nel 2018 quando - per il figlio di Nando - sfumò il sogno NBA. Tra lui e Vertemati c’è stima, forse anche riconoscenza, di certo grande rispetto e considerazione.

Varese e il suo allenatore iniziano quindi a parlare concretamente di mercato e il nome di Gentile ritorna subito al centro dei discorsi. C’è la consapevolezza che si tratti di un giocatore capace ancora di spostare a questi livelli, così come ci sono i dubbi, i soliti che avvolgono di nebbia ogni operazione di mercato e - forse - anche qualcuno in più per quelle che sono le cronache che nella seconda parte della sua carriera hanno messo al centro il personaggio. Poi, naturalmente, l’incognita sulle possibili pretese sostanziali.

Chi pensa troppo, però, finisce per fondere il cervello. Meglio agire.

È mercoledì quando il gm Andrea Conti e coach Vertemati salgono su un treno diretto a Napoli e poi raggiungono la casa di Alessandro. È la mossa decisiva. I tre si parlano per un’intera giornata. Gli emissari varesini trovano un ragazzo motivato, generoso, ben disposto: l’impressione è ottima. Dal canto suo il giocatore viene letteralmente conquistato dall’abnegazione biancorossa: 9 ore di treno, solo per incontrarlo. 

Una telefonata il giorno successivo suggerisce che è fatta. Subito, senza bisogno di altre trattative. I soldi non sono un problema: quello che davvero conta, per entrambe le parti, è già stato dimostrato. L’affare si chiude, il resto è storia odierna.

Una storia che in queste ore sta letteralmente dividendo il popolo dei tifosi, tra supporter entusiasti e strabuzzanti e omologhi che proprio non riescono a digerire il passato di Gentile, avversario sportivamente detestato e per giunta problematico. Ci sarà tempo per ricredersi: tutto dipenderà da lui.

Molto più interessante ora è capire come questo primo, indubbiamente considerevole, colpo di mercato orienterà le future scelte in ordine alla composizione della squadra prossima ventura. La Openjobmetis si è assicurata un atleta di 200 cm per 100 kg di peso (e dalla società assicurano di averlo trovato tirato a lucido fisicamente), un all-around che per fisico e tecnica potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo tranne quello di centro. Un puntero creativo dal palleggio, grosso e strutturato, in grado di architettare mille diverse soluzioni per attaccare il canestro sia in penetrazione che in post e non da ultimo brillante sul pick and roll. Un unico, ancorché ingente, neo: il tiro da fuori. Nelle ultime 6 stagioni tra Italia e Spagna Ale Gent ha tirato da oltre l’arco con il 26,7%.

Ne deriva che Varese avrà ora la necessità più assoluta di cercare un esterno da inserire tra lui e Michele Ruzzier che risulti essere uno specialista delle triple. E questo è il primo punto. Come ala forte il “ritorno” dello sfortunato Jalen Jones è sempre più concreto e considerato compatibile con l’acquisto odierno, mentre per il 5 si continuerà a ragionare. 

Questione panchina: a questo punto non è affatto sicuro che né Arturs Strautins, né Nicolò De Vico possano vestire ancora la canotta biancorossa la prossima stagione. L’assetto più gradito al momento prevedrebbe De Nicolao in regia, il rinnovo di Beane in guardia, capitan Ferrero cambio del 3, un’ala forte straniera e un cinque italiano, con le mire più concrete che spingono verso Guglielmo Caruso.

Tutto ancora da decidere, ma da oggi con un punto fermo in più. Anzi, una pietra angolare. Gentile-Varese è la scommessa dell’estate del basket italiano, una di quelle che se la vinci ti fa diventare davvero ricco, vista la chiara incertezza del possibile esito. Che la società non abbia avuto paura di giocarla è - a parer nostro - assai apprezzabile: meglio morire d’azzardo, a volte, che di mediocrità.

Le prime parole di Alessandro Gentile in biancorosso

«Sono molto felice per l’opportunità che mi sta dando Pallacanestro Varese e sono contento di poter ritrovare coach Vertemati. Dopo quello che abbiamo passato tutti noi per la situazione legata al Covid, non vedo l’ora di ripartire con entusiasmo in una piazza storica del nostro basket come quella varesina».

Il commento del general manager Andrea Conti

«Siamo felici di riportare in Italia un grande talento come Alessandro. Siamo convinti che qui a Varese tornerà a livelli altissimi e che darà tanto alla nostra società».

La carriera di Alessandro Gentile

Nato il 12 novembre 1992 a Maddaloni, Alessandro Gentile inizia a giocare a basket fin da bambino, seguendo le orme del padre Ferdinando e del fratello maggiore Stefano. Trascorre le giovanili a Treviso, squadra con cui conquista lo scudetto Under 19 e che lo fa esordire in Serie A nella stagione 2009-2010. Il suo talento esplode rapidamente: l’anno successivo migliora nettamente le sue cifre e viene eletto miglior Under 22 del campionato (si ripeterà nel 2013-2014), mentre nel 2011-2012 trova quella continuità che, nel dicembre 2011, lo porta alla corte dell’Olimpia Milano. Con la formazione milanese, Gentile si consacra definitivamente, esordendo in Eurolega e vincendo, da capitano, due Scudetti (MVP delle Finali nel 2014), una Coppa Italia ed una Supercoppa. Nel 2013 fa il suo esordio anche con la Nazionale maggiore con la quale, ad oggi, ha collezionato 81 presenze mettendo a referto più di 950 punti. Dopo le parentesi con Panathinaikos (con cui conquista la Coppa di Grecia) ed Hapoel Gerusalemme (vincendo il campionato), nel 2017-2018 Gentile torna in Italia nelle fila della Virtus Bologna (16.8 punti di media con season high di 32 punti proprio contro Varese) salvo poi trasferirsi, la stagione successiva, nuovamente all’estero, in Spagna, dove veste la canotta dell’Estundiantes, squadra con la quale ha giocato anche lo scorso anno dopo la stagione passata a Trento (15 punti, 4.4 rimbalzi e 2.7 assist di media a partita).

Fabio Gandini

Commenti