Ieri lo sgombero, oggi siamo voluti andare a verificare di persona la situazione. Stiamo parlando dello ‘spiazzo’ sulla statale Aurelia a Grimaldi, frazione di Ventimiglia a poche centinaia di metri dal confine con Ponte San Ludovico.
Una zona che, ormai da alcuni anni è luogo di ‘rifugio’ per i migranti, in particolare quelli che vengono ‘riammessi’ (anche se forse sarebbe meglio dire ‘respinti’) dalla Francia all’Italia. Ci avviciniamo al luogo dove vengono rifocillati e informati i profughi e ci presentiamo: “Vogliamo solo capire la situazione – spieghiamo a responsabili – dopo lo sgombero di ieri”. Sono in tre e fanno parte di Kesha Niya, un'organizzazione di base che nasce a Brema, in Germania, e che sostiene i migranti, in particolare a quelli a cui è stato negato l'ingresso in Francia.
Facciamo presente che vorremmo far loro un’intervista, per capire i problemi che devono affrontare, sia con i migranti che con i residenti del luogo che, da tempo vorrebbero che andassero via. Inizialmente troviamo un po’ di ovvia diffidenza ma, successivamente, ci parlano e ci spiegano: “Non vogliamo però essere intervistati e – ci dicono – per favore non fate immagini e foto con i profughi, non vogliono”. Assecondiamo la loro richiesta ma chiediamo quali sono i problemi che vivono: “Si, lo sappiamo, i residenti non ci vogliono ma noi siamo qui solo per dare supporto a questi ragazzi che cercano solo una vita normale. Non è possibile che la Francia, da ormai 6 anni, abbiamo chiuso i confini”.
I ragazzi di Kesha Niya ce l’hanno con l’Europa, con il loro paese (la Germania) e soprattutto con Francia. Non che stimino particolarmente l’Italia ma confermano che “Di fatto è l’unico paese dove una mano ai rifugiati viene data”.
Chiediamo cosa è successo ieri e veniamo a sapere che, di fatto, lo sgombero ha riguardato solo metà dello ‘spiazzo’ utilizzato. Dopo le pressioni politiche e istituzionali dei giorni scorsi, ieri la Polizia è intervenuta sgomberando la parte più a monte del ‘terrazzo’ occupato. Sono state rimosse tende e giacigli di fortuna mentre la zona dove Kesha Niya offre un sostentamento e un aiuto logistico ai profughi non è stata minimamente toccata.
Secondo i ben informati della zona, infatti, l’intervento avrebbe riguardato solo le tende perché postazioni fisse dove i migranti dormono e, poco più in là, dove fanno anche i loro bisogni. Sta di fatto che questa mattina la situazione era identica a quella precedente allo sgombero, nulla era cambiato. Anzi, la ‘tendopoli’ è forse più allargata di prima.
Sono una trentina i ragazzi presenti oggi. C’è chi sta preparando qualcosa da mangiare per il pranzo e chi invece cerca di telefonare. Chiediamo loro se vogliono dire qualcosa ma c’è anche chi ci chiede di essere pagato per un’intervista. Altri sostengono di non voler essere ripresi: “Non abbiamo fatto nulla di male – ci dicono – ma abbiamo il timore di essere strumentalizzati”. Rispettiamo le loro richieste ma il problema rimane, sulla strada di collegamento verso Mentone.
“Ci sarebbe la possibilità di spostarli in un luogo più nascosto” ci hanno detto alcuni residenti, sulla strada che porta verso Grimaldi Superiore. Al momento però la situazione di degrado rimane, è di fronte a tutti. Intanto, secondo i residenti della zona, gli episodi di occupazione delle case sono in aumento: una dozzina in tutto, un numero rilevante se si tiene conto che ci sono non più di 300 persone tra residenti e proprietari di seconde case. Gli occupanti sarebbero ‘passeur’, quasi tutti tunisini e algerini che frequentano stabilmente la frazione e approfittano della situazione per estorcere denaro ai migranti, con la promessa di farli andare in Francia.
Denunciato, sempre dai residenti, il furto di acqua da un punto di approvvigionamento idrico dei Vigili del Fuoco che, avvertiti dessi residenti, hanno chiuso il flusso dell’acqua. Intanto l’associazione ‘Terre di Confine’ chiede al Comune la rimozione di alcuni mezzi che vengono parcheggiati in modo pericoloso sulla strada e in divieto di sosta.
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