Il Nazionale

Cronaca | 17 giugno 2021, 14:20

Piazza San Carlo, Saccone: "Eravamo preparati per un attentato, non per gestire il panico collettivo"

L'ex prefetto, ascoltato come testimone al processo, ammette: "Eravamo impreparati: ma stiamo parlando di un caso unico"

Piazza San Carlo, Saccone: "Eravamo preparati per un attentato, non per gestire il panico collettivo"

Nessuno aveva messo in conto che si potesse scatenare il panico collettivo. E' questo il senso delle parole pronunciate dall'ex prefetto di Torino Renato Saccone, sentito come testimone per il processo sui tragici fatti di piazza San Carlo del 3 giugno 2017, durante la trasmissione su megaschermo della finale di Champions tra Juve e Real.

Oggi in carica a Milano, Saccone ha ammesso che nessuno, nel corso dei preparativi, aveva messo in conto che si potesse scatenare un'ondata di panico, capace di travolgere tutto e tutti (portando al ferimento di oltre 1500 persone e successivamente alla morte di due persone, Marisa Amato ed Erika Pioletti): "Paradossalmente eravamo più pronti ad un attacco terroristico, rispetto a quanto è invece accaduto. Eravamo impreparati: venne sottovalutata la psicosi da presunto attentato. Ma stiamo parlando di un caso unico", ha dichiarato in aula.

Il processo, che ha già visto la condanna della sindaca Chiara Appendino a un anno e sei mesi, riguarda nove dirigenti e funzionari di Questura, dei Vigili del fuoco e del Comune di Torino accusati di disastro, omicidio e lesioni colpose. "Nessuno mi segnalò criticità relative alla proiezione della finale di Champions League", ha ricordato Saccone, tornando con la mente a quattro anni fa. 

Il prefetto ha raccontato che il questore chiese un rinforzo di uomini, per garantire la sicurezza, per la prevenzione di reati e di eventuali attentati terroristici. La richiesta venne accolta solo all’80%: tutto sembrava andare senza problemi, poi verso le 22 si scatenò l'inferno.

redazione

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