Il Nazionale

Cronaca | 01 giugno 2021, 11:10

"Sequestrate Autostrade e nominate un commissario". Dal Comitato per le vittime un attacco frontale. E sulla cessione c’è "profonda delusione"

Sull'addio dei Benetton, Egle Possetti commenta: "Miliardi ad Aspi per lasciare? Tracollo della democrazia". Presentata nei giorni scorsi presso la Procura di Roma l’istanza che chiede il sequestro. L’avvocato Caruso spiega i motivi addotti

"Sequestrate Autostrade e nominate un commissario". Dal Comitato per le vittime un attacco frontale. E sulla cessione c’è "profonda delusione"

Iniziativa giudiziaria clamorosa, forse unica del genere in Italia, quella annunciata a Genova dal Comitato delle Vittime di Ponte Morandi, unito al Comitato San Cristoforo, così chiamato in quanto il santo è protettore di automobilisti e gente che viaggia, e che raggruppa varie sigle: una istanza dove si chiede di sequestrare Società Autostrade, garantendo tuttavia la prosecuzione del servizio essenziale alla società civile, attraverso la nomina di un commissario che gestisca le autostrade sotto controllo della magistratura.

L’iniziativa è stata presentata a Genova ma l’istanza, invece, alla Procura di Roma, in quanto quest’ultima è stata dichiarata competente in tal senso dalla Procura penale presso la Cassazione, mentre in prima battuta era stata presentata a quella genovese.

Iniziativa legale non priva di difficoltà, né facile. “Siamo Davide contro Golia”, ha ammesso Egle Possetti, presidente del Comitato delle vittime del crollo, durante la conferenza stampa in un salone di Palazzo Rosso, antica dimora di via Garibaldi, strada ricca di storia e bellezza all’ombra della Lanterna.

“È la prima nostra conferenza stampa - ha detto la Possetti - perché non ne facciamo mai; ma questa volta era necessaria”. “L’evento di Stresa - ha insistito la donna, che ha perso sorella e due nipoti nel disastro del 14 agosto 2018 - ha dimostrato che, a distanza di tre anni, ci troviamo di fronte a una tragedia legata a motivi di profitto. Non saremo come Gandhi e non abbiamo intenzione di porgere l’altra guancia, quindi con tutti i mezzi leciti possibili lotteremo per fare sì che le cose cambino”.

Molti i firmatari dell’istanza contro Autostrade e riuniti appunto nel Comitato San Cristoforo: il Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, Cna Genova e Liguria, l’Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio italiani, Usarci-Sporci, Trasportounito e Assiterminal, tutti rappresentati in conferenza stampa e che formano il San Cristoforo.

“L’attenzione al crollo sta calando, dobbiamo tenerla viva, perché chi ha sbagliato deve pagare”, ha detto la Possetti. A spiegare invece in dettaglio e a termini di legge la richiesta di sequestro di Autostrade, è stato l’avvocato Raffaele Caruso, legale del Comitato.

“Tutto è iniziato un anno fa con il primo esposto alla Procura di Genova - ha dichiarato - Le tariffe pubbliche sono state utilizzate per qualcosa di diverso rispetto alle attività di manutenzione e implementazione delle infrastrutture, ovvero per pagare i debiti. Ma questo non è consentito; non possono essere utilizzate per pagare i debiti e per acquistare la società. Esposto molto coraggioso e che nasceva da un’intuizione importante delle associazioni. I ricavi dai pedaggi sono stati utilizzati principalmente per risarcire gli azionisti oltre il limite stabilito da norme comunitarie e che non sono stati quindi utilizzati per le manutenzioni. Assunto confermato anche dall’ordinanza di arresto del management di Autostrade”.

Egle Possetti ha poi ricordato come il Comitato incontri vari esponenti politici. Perché, ha motivato, “la politica deve farsi carico di un vero cambiamento. Vogliamo che i turisti vengano in Italia ma se è a pezzi come potranno voler venire qui?”.

Massimo Giacchetta (Cna) ha invece accusato: c’è un “danno perpetuo alle autostrade liguri che ci porteremo avanti vita natural durante. Faccio 80mila chilometri l’anno, ogni giorno arrivo da Ovada e non so mai quando e se arriverò. Dopo il Morandi è stato sempre un disastro”.

Ed intanto irrompe la notizia che gli azionisti Atlantia dicono sì all’offerta di Cassa Depositi e Prestiti e i fondi esteri Macquarie e Blackstone per acquistare l’88,06% di Aspi (pare oltre 8 miliardi). “Come nazione ci dobbiamo vergognare, credo sia una delle pagine più vergognose mai scritte del nostro stato”, stigmatizza la Possetti, che afferma come “43 vittime non contano nulla. Noi non perdiamo di più perché abbiamo già perso tutto il 14 agosto. Perdono tutti gli italiani. Questo è un grande tracollo della democrazia”.

Dino Frambati

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