Il Nazionale

Cronaca | 30 maggio 2021, 13:01

I familiari di Alessandro Merlo: «Sconcertati dalle scarcerazioni. Sia fatto di tutto per accertare i colpevoli della morte di questi innocenti»

Luca Nania, zio del giovane varesino vittima della tragedia della funivia del Mottarone una settimana fa insieme alla fidanzata Silvia Malnati e ad altre dodici persone: «C'è indignazione, voglio sperare che venga fatto tutto l'indispensabile e che nessuno trascuri la gravità di quanto accaduto»

I familiari di Alessandro Merlo: «Sconcertati dalle scarcerazioni. Sia fatto di tutto per accertare i colpevoli della morte di questi innocenti»

Sconcerto, indignazione ma anche fiducia nella giustizia. Sono questi i sentimenti con cui i familiari di Alessandro Merlo, il giovane varesino vittima della tragedia della funivia del Mottarone una settimana fa insieme alla fidanzata Silvia Malnati e ad altre dodici persone, hanno accolto la notizia della scarcerazione di due degli indagati per l'incidente e della concessione dei domiciliari per il terzo (leggi QUI).

«Sono, anzi siamo assolutamente sconcertati e indignati - le parole rilasciate a VareseNoi da Luca Nania, zio di Alessandro - anche se la scarcerazione non significa che non siano più indagati o assolti. Le indagini proseguiranno e voglio sperare che venga fatto tutto l'indispensabile per accertare i colpevoli di questa a dir poco assurda tragedia».

Perché non andare fino in fondo sarebbe una mancanza di rispetto alla memoria di Alessandro e Silvia e di tutte le vittime di un dramma troppo grande per essere compreso: «Non posso credere - continua Luca Nania - che davanti a queste perdite di innocenti e davanti al dolore che ha colpito il mondo intero qualcuno possa trascurarne la gravità. Confidiamo nella giustizia e nell'ottimo lavoro che sta svolgendo il procuratore di Verbania Olimpia Bossi».

Perché la scomparsa dei due ragazzi e dei loro compagni di viaggio su quella maledetta funivia è e resterà una ferita insanabile: «Il dolore che abbiamo è immenso e indescrivibile - conclude lo zio di Alessandro - e se qualcuno ha sbagliato deve pagare». 

Bruno Melazzini

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