C'è chi l'ha vista andare a fare shopping con la mascherina per i negozi della sua città. Eppure Rosanna Spatari, titolare della Torteria di Chivasso, questo pomeriggio, 29 maggio, è scesa nuovamente in piazza per protestare. Era in piazza Castello, a Torino, per il raduno negazionista "No paura day".
Nel mirino, questa volta, non sono stati i giornalisti. E nemmeno le forze dell'ordine. Rosanna Spatari ha parlato della categoria a cui le stessa sostiene di appartenere. Quella dei ristoratori.
"Molti miei colleghi non sono riusciti a ribellarsi a questo tipo di dittatura - ha esordito -. Hanno sempre seguito le regole, hanno rispettato il distanziamento, hanno usato le mascherine. Però io volevo ricordare che noi siamo il 9 per cento della popolazione che paga le tasse, con cui vengono pagate tutte le infrastrutture. E se loro ci proibiscono di lavorare per noi diventa difficile poi ottemperare ai pagamenti".
Sostiene di lottare per le libertà costituzionali e di essere "sbottata dopo continue vessazioni". Ma la sua lotta è cominciata pensando ai bambini, "perchè i bambini non si toccano".
Una parola usata in modo ricorrente è stata "dittatura".
"Se vogliamo rimanere in dittatura va bene - ha concluso dal palco -, ma io non ce la faccio, piuttosto lotto fino alla morte. La soluzione è aprire tutti insieme, solo uniti possiamo vincere. Davanti ad un popolo unito nessuno può fare nulla e riusciremo ad aiutare anche quelli che sono sotto di noi, che sono vessati".
Intanto il prossimo 1° giugno si terrà l'udienza per il dissequestro della Torteria, fissata dal tribunale del Riesame ventisei giorni dopo l'intervento dei carabinieri che, su disposizione della procura di Ivrea, hanno messo i sigilli al locale.
La titolare è stata più volte multata e denunciata dalle forze dell'ordine. L'ultimo episodio che aveva fatto clamore era successo sabato 8 maggio, quando in centinaia si era assembrati all'esterno del locale al grido di "libertà, libertà".
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