Il Nazionale

Cronaca | 25 maggio 2021, 09:03

Scoperta ad Asti dalla Guardia di Finanza, società astigiana con sede fittizia in Svizzera

Due imprenditori del settore vinicolo, dal 2018 al 2020 hanno evaso imposte per oltre un milione di euro. A dicembre per 9 indagati associati erano scattate misure restrittive

Scoperta ad Asti dalla Guardia di Finanza, società astigiana con sede fittizia in Svizzera

Il Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Asti, guidata dal  tenente colonnello, Fabrizio Notaro, dopo lunghe indagini che a dicembre avevano  portato 5 indagati agli arresti domiciliari e 4 all'obbligo di dimora per  falso e frode in commercio, riciclaggio e autoriciclaggio in ambito nazionale e internazionale nel settore vitivinicolo, hanno scoperto un'azienda astigiana vitivinicola tra Nizza e Canelli, con sede 'fittizia' in Svizzera.

Ad una coppia di imprenditori è stata contestata l’evasione fiscale internazionale realizzata, tramite l’estero-vestizione di una società esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vinosi, compiuta dal 2018 al 2020.

I due hanno omesso di versare imposte per oltre 1 milione di euro nonché evaso l'Iva per 1,5 milioni di euro.

Le nove persone per le quali erano state emesse misure cautelari a dicembre facevano parte di gruppi associati dell'azienda.

"Durante le perquisizioni  - spiega il comandante Notaro - è stato possibile accertare la residenza fiscale sul territorio nazionale di una delle società coinvolte nell’esportazione del vino che era stata formalmente ed artatamente localizzata in Svizzera sebbene, di fatto, avesse la sede direttiva, amministrativa e operativa sul territorio italiano".

Il rappresentante legale della società estero-vestita è stato denunciato per il reato di omessa dichiarazione.

L’attività rientra nelle funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza volte al contrasto all’economia sommersa che non solo sottrae preziose risorse finanziarie alla collettività, ma mette in evidenza una vera e propria forma di concorrenza sleale in quanto, grazie all’indebito risparmio fiscale, le aziende coinvolte possono permettersi di praticare prezzi fuori mercato, danneggiando, soprattutto in questa difficile congiuntura, gli imprenditori che rispettano le regole.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Asti.

Betty Martinelli

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