Un minuto di silenzio, un anno dopo, per le vittime del Covid. Sono tornati in piazza a 365 giorni di distanza gli infermieri che ogni giorno sono impegnati nelle corsie degli ospedali piemontesi: "Il 20 maggio di un anno fa eravamo in questa piazza a ricordare i nostri morti. A distanza di un anno siamo di nuovo qui per dire: mai più morti per mancata assistenza, perché non c’è stata una sanità adeguata per curarli".
"Ad uccidere anche un sistema sanitario fragile"
“Vogliamo riforme e assunzioni, perché ad uccidere non è stato solo il virus ma è anche per colpa di un sistema sanitario fragile”. Queste le rivendicazioni portate in piazza a Torino degli infermieri del sindacato Nursind, che hanno manifestato in piazza Castello questa mattina davanti alla sede della Regione Piemonte.
Coppolella: "Non dimenticheremo i morti perchè li abbiamo guardati in faccio uno ad uno"
A prendere la parola, davanti ai colleghi distanziati, il segretario regionale Francesco Coppolella: “Noi non dimenticheremo perché i morti li abbiamo guardati in faccia ad uno ad uno. Abbiamo vissuto i drammi in prima persona e non seduti su un divano”.
Un cuscinetto di fiori per ricordare le 11.549 vittime del virus in Piemonte
Gli infermieri hanno posato un cuscinetto di fiori per non dimenticare le 11.549 vittime del virus in Piemonte. “Abbiamo imparato una lezione ma non è stata utile. Noi ne usciamo stanchi, ci vogliono risorse” è il messaggio lanciato dai lavoratori degli ospedali. "Il post pandemia sarà uno tsunami" è il monito lanciato dagli infermieri.
"Oggi con un minuto di silenzio gli infermieri in piazza castello hanno ricordato le oltre 11.000 vittime piemontesi di covid e lo stato precario della sanità piemontese", ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Daniele Valle, coordinatore del Gruppo di lavoro sul coronavirus. "Il personale infermieristico ha vissuto sulla propria pelle le carenze organizzative della sanità piemontese e vive tuttora una grave deficit di assunzioni. Un dato che colloca la nostra regione sotto la metà classifica per capacità, ma che apre a preoccupazioni in vista dell’allargamento della campagna vaccinale. Quando avremo più dosi, riusciremo a tenere il ritmo? Continueremo a spostare infermieri e medici di qua e di là, coprendo il buco del giorno, senza una vera politica di assunzioni?".
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