Travolto e contestato. Il Toro, invece che tornare da La Spezia con l'aritmetica salvezza in tasca, rimedia quattro sberle dai liguri (che vanno ad aggiungersi alle 7 di mercoledì sera contro il Milan) e un paio di suoi dirigenti prendono ceffoni non solo metaforici da alcuni ultrà, radunatisi in serata all'esterno dell'Olimpico, dove la comitiva granata ha fatto ritorno dalla trasferta dello stadio Picco.
Con la paura di finire in B tornata a fare capolino, in attesa del recupero di martedì contro la Lazio e dell'ultima sfida (forse decisiva) contro il Benevento, una parte del popolo granata ha perso la pazienza e ha provato a spiegare le sue ragioni in modo 'vigoroso' al direttore generale Comi e al team manager Moretti. Il primo è stato preso a brutte parole e insultato, quando il 'Moro' si è avvicinato per dare man forte al suo collega, con la tensione alle stelle sono volati anche alcuni schiaffi, che hanno convinto le forze dell'ordine a caricare. Pare siano state esplose anche un paio di bombe carta, prima che tornasse la calma.
Qualche centinaio di metri più in là capitan Belotti e il tecnico Nicola hanno avuto un colloquio con alcuni capi ultrà, che hanno chiesto un maggiore impegno alla squadra negli ultimi 180 minuti di questa disgraziata stagione. Con la polizia in assetto anti sommossa e una tensione palpabile, poi i giocatori hanno fatto ritorno a casa e altrettanto i tifosi presenti. Era dal novembre del 2019 (al ritorno dalla fortunosa vittoria di Genova) che la squadra granata non veniva contestata al rientro da una trasferta.
La speranza è che il Toro riesca in qualche modo a tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui è di nuovo sprofondato, altrimenti c'è il rischio che le scene viste stasera non rimangano isolate. La serie B potrebbe far perdere la tramontana a qualcuno, con annessi rischi per l'ordine pubblico e la sicurezza.
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