Dopo un anno di lotta al Covid, una sola cosa è chiara: non è andato tutto bene.
Mentre continua il balletto infinito dei colori, a Roma proseguono le manifestazioni degli autonomi e delle partite iva, accorsi da tutta Italia nella capitale, per protestare contro le restrizioni che le attività del settore ricettivo e della ristorazione continuano a subire.
Lo scorso giovedì 8 aprile tra i tanti scesi in piazza del Popolo c'era anche Silvio Bessone, noto pasticciere di Vicoforte, coordinatore rappresentante nazionale del comparto Horeca per autonomi e partite iva (hotel - ristoranti - catering e caffè).
Ieri pomeriggio, lunedì 12 aprile, le associazioni riunite nel movimento "Io Apro", anche se la prefettura non aveva dato l'ok, hanno deciso di dar luogo a un corteo, che però è degenerato a causa delle infiltrazioni di esterni e membri di gruppi di estrema destra.
"Ci dissociamo dai gesti di violenza che sono stati compiuti contro le Forze dell'Ordine" - racconta Silvio Bessone, raggiunto telefonicamente - "Ho bloccato personalmente alcuni di quelli che hanno cercato di intrufolarsi tra di noi, ma quando sono arrivati in massa lanciando anche bombe carta la situazione è degenerata. Abbiamo cercato in tutti i modi di creare una linea di demarcazione dai gruppi infiltrati."
In piazza in questi giorni, insieme a Bessone anche lo chef Maurizio Altamura di Varese, vice presidente nazionale Horeca autonomi e partite Iva che, in una diretta Facebook, spiega: "Siamo imprenditori, portiamo proposte, queste persone ci hanno messo in cattiva luce, i gesti di violenza con noi non centrano nulla".
Sono arrivati a Roma con gli zaini pieni di cioccolatini per manifestare pacificamente, senza la presenza di forze esterne o politiche. Non a caso, lo scorso giovedì, Bessone stesso ha anche allontanato Vittorio Sgarbi.
"Non abbiamo accettato la presenza di nessun politico, non solo quella di Sgarbi. Gli ho chiesto di allontanarsi perché il posto dei politici è in Parlamento. Quello era il nostro momento per comunicare a tutti la nostra situazione, non volevamo diventasse una passerella politica. Siamo persone civili, padri di famiglia e vogliamo solo tornare a lavorare. Preferirei mille e mille volte essere nel mio laboratorio anziché in piazza a Roma, ma sono qui anche per dar voce a tutti quelli che, dopo un anno nero, di voce non ne hanno più. La situazione è drammatica, per alcuni al punto da togliersi la vita. Siamo stanchi di non essere rappresentati, stufi di vedere i politici che sorridono alla tv, la misura è colma".
Intanto oggi è in programma una nuova manifestazione al Circo Massimo.
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