Il Nazionale

Cronaca | 11 aprile 2021, 07:17

Strage nella notte a Rivarolo Canavese: un pensionato uccide la moglie, il figlio disabile e i padroni di casa e poi tenta il suicidio

Quattro morti. L'uomo che ha sparato si è ferito gravemente. Ancora al vaglio degli inquirenti il movente che lo ha spinto al folle gesto

Strage nella notte a Rivarolo Canavese: un pensionato uccide la moglie, il figlio disabile e i padroni di casa e poi tenta il suicidio

Ha ucciso moglie, figlio disabile e una coppia di anziani coniugi proprietari della loro abitazione. E, all'arrivo dei carabinieri, si è sparato, ferendosi in modo grave. La terribile tragedia è avvenuta questa notte a Rivarolo Canavese. L'uomo che ha sparato, Renzo Tabarella, 83 anni, è ora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Giovanni Bosco di Torino, dove è piantonato dai militari dell'Arma.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Torino, insieme al medico legale nominato dalla Procura di Ivrea, sono sul posto per i rilievi del caso. Mentre i colleghi di Ivrea stanno ascoltando vicini di casa e i parenti per ricostruire tutte le fasi del pluriomicidio e stabilirne il movente. La pistola era regolarmente detenuta. Le vittime, scoperte intorno alle 3 dai militari, erano state colpite nelle ore precedenti con una pistola da un inquilino pensionato che, durante le fasi di accesso dei carabinieri dal balcone dell'appartamento con l'ausilio dei vigili del fuoco, si è sparato a sua volta, ma non riuscendo a uccidersi.

La strage è avvenuta in un appartamento al quinto piano di un condominio di corso Italia 46, nel centro di Rivarolo, 12mila abitanti a mezz'ora di macchina da Torino. Le persone decedute sono la moglie e il figlio disabile dell'omicida, Rosaria Valovatto, 79 anni e Wilson, 51, oltre a una coppia di anziani coniugi, proprietari dell'appartamento e domiciliati in nell'alloggio al piano di sopra dello stesso stabile, Osvaldo Dighera e Liliana Heidempergher, 74 e 70 anni.

Da una prima ricostruzione, a dare l'allarme è stata la figlia dei proprietari di casa, che abita in un edificio di fronte ai genitori. Non riuscendo a contattarli al telefono, la donna è andata a suonare il campanello e, non trovandoli in casa, ha chiamato i carabinieri. Che fosse successo qualcosa, i carabinieri lo hanno capito quando, dopo avergli risposto al citofono, Tabarella è rimasto il silenzio. Pochi attimi dopo, i militari hanno sentito un colpo di pistola: l'uomo si era infatti appena sparato alla testa, ferendosi gravemente, con la stessa pistola usata per la strage. I carabinieri a quel punto hanno fatto irruzione dal balcone con l'aiuto dei vigili del fuoco.

Daniele Angi

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