“Nell’ultimo periodo diverse nostre sedi sono state sottoposte a rigidi controlli, durante i quali Arriva Italia ha manifestato piena volontà di collaborazione con le Autorità competenti” assicurano dal gruppo, a cui fa capo lo stabilimento di Perosa Argentina dove sono scattate due denunce per un controllo dei Nas: “I carabinieri hanno riscontrato delle anomalie nella cassetta di pronto soccorso presente, dove alcuni presidi risultavano scaduti e hanno ritenuto non adeguata la cartellonistica anti-Covid presente in alcune aree – commentano dall’azienda –. Precisando che prendiamo atto dei rilievi mossi dalle Autorità, Arriva Italia si è sempre mossa per adeguare le misure aziendali a quanto stabilito dalla normativa vigente e dai protocolli definiti in materia di contenimento del rischio di diffusione del coronavirus. Sottolineiamo come l’azienda, da inizio pandemia a oggi, abbia sempre agito in modo da tutelare al massimo la sicurezza dei propri dipendenti: in questo anno difficile abbiamo lavorato duramente in modo da garantire un servizio pubblico sicuro, sia per gli utenti sia per gli addetti al settore, puntando a sanificazioni costanti, distanziamento e protezioni idonee e qualsiasi altra misura di tempo in tempo definita”.
L’episodio di Perosa servirà anche da pungolo per il futuro: “Consideriamo queste verifiche ispettive un nuovo stimolo al continuo miglioramento dei nostri standard di salute e sicurezza, che rimangono per Arriva Italia un obiettivo strategico su tutti i territori su cui operiamo".
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