Il Nazionale

Cronaca | 03 aprile 2021, 12:29

Due appartamenti sequestrati dalla polizia: erano affittati a prostitute che lì ricevevano i clienti

Il proprietario delle abitazioni le aveva adibite a case di appuntamenti, tuttora in funzione nonostante i rischi legati alla pandemia per clienti e prostitute

Due appartamenti sequestrati dalla polizia: erano affittati a prostitute che lì ricevevano i clienti

Genova - La polizia ha messo fine a un lucroso giro di affari legato a due appartamenti, trasformati dal proprietario in case di appuntamenti in cui diverse prostitute ricevevano i propri clienti, corrispondendo lauti compensi al padrone di casa.

Gli agenti, dopo aver appurato che le attività proseguivano nonostante tutti i rischi legati al contagio da Coronavirus, hanno sequestrato gli immobili, insieme a diverse migliaia di euro in contanti, rinvenuti nei locali e ritenuti proventi di attività illecite.

Il proprietario degli immobili, un sessantenne italiano, di fatto affittava le camere alle prostitute traendone lucro, pertanto, oltre al sequestro dei beni, è scattata anche la denuncia dell’uomo per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Dopo aver raccolto le dichiarazioni rese da una giovane prostituta, gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto numerosi appostamenti grazie ai quali è stato documentato un fitto via vai di uomini dalle due abitazioni controllate; questi, intercettati all’uscita e ascoltati, hanno confermato il motivo della loro visita presso quegli immobili. Tali dichiarazioni sono state ulteriormente riscontrate dalle attività tecniche condotte nel corso delle investigazioni. 

Nella maggior parte dei casi, il meretricio veniva pubblicizzato online tramite inserzioni sui principali siti di incontri per adulti e, solo dopo aver preso contatti telefonici, al potenziale cliente veniva indicata l’ubicazione precisa della casa d’appuntamento. 

Il 24 marzo gli agenti hanno quindi effettuato la perquisizione, che ha consentito di sequestrare materiale di varia foggia e natura riconducibile all’attività di prostituzione. Una delle quattro donne che lavoravano negli appartamenti è stata arrestata poiché in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio falsa.

Redazione

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