Era il 28 marzo scorso quando su Savonanews davamo l’annuncio della positività al Covid-19 di don Danilo Galliani, parroco di Laigueglia (leggi QUI).
La notizia ha destato certamente scalpore tra la comunità laiguegliese, ma anche qualche malumore. Proprio in quella settimana, infatti, don Danilo celebrava il venticinquennale di sacerdozio e sono diversi gli amici e i fedeli che sostengono che “il don” si sia “allargato” un po’ troppo nei festeggiamenti in un periodo segnato da una pandemia e da severe restrizioni per quanto concerne spostamenti e aggregazioni.
Inevitabilmente in queste circostanze “l’arena mediatica” dei social network fa da cassa di risonanza e in molti condividono le pagine dei quotidiani (sia cartacei, sia web) del territorio dove in alcuni casi si parla di “una breve bicchierata” con i fedeli e in altri di una vera e propria cena, difficilmente quantificabile in termini di presenze. Troppe, anche tra quelle pubblicate, le voci contrastanti: una decina di partecipanti, una ventina, oltre trenta sono le varie versioni pubblicate.
Tra i commentatori “social” c’è chi è più accondiscendente e scrive: “Innanzitutto auguriamo al parroco che si riprenda presto. Dopodiché chiederemmo a lui e al sindaco (presente al brindisi) solo di essere umili davanti alla gente. Nessuno vuole metterli alla gogna e chiunque per un attimo può peccare di leggerezza, ma ammetterlo pubblicamente rappresenterebbe un modo di onorare le figure istituzionali che rappresentano”.
C’è anche qualche commento più severo, come coloro che scrivono: “So chi era presente alla bicchierata. Alcuni, coscienziosamente, si sono posti in autoquarantena, altri li vedo passeggiare allegramente per Laigueglia”.
Le preoccupazioni scaturiscono soprattutto tra i genitori, dal momento che il cluster laiguegliese ha coinvolto otto bambini e una catechista, al momento tutti in isolamento in attesa di accertamenti.
E poi c’è anche chi prende in esame i risvolti economici e scrive: “Se esco dal mio paese rischio 400 euro di multa. I ristoranti non possono aprire. Perché queste persone hanno fatto ciò che hanno voluto?”
Commenta il sindaco di Laigueglia, Roberto Sasso Del Verme: “In un momento di difficoltà come questo sono altri i messaggi e gli argomenti che devono passare, questa vicenda è ormai superata. Ho tenuto i contatti con chi era presente quel giorno, c’ero anche io e posso testimoniare che stiamo tutti bene e siamo tutti negativi. Vorrei solo che ci chiudessimo alle spalle questa storia e guardassimo avanti; mi dispiace solo che tra il cartaceo e l’online sia stato veramente scritto tutto e il contrario di tutto, spesso senza fondamento. Non si può continuare ad andare ogni due o tre giorni a ripescare l’accaduto”.
E doverosamente chiudiamo con la testimonianza del protagonista della vicenda, don Danilo Galliani: “Sto superando il tutto con un senso di grande spossatezza ma, fortunatamente, senza mai difficoltà respiratorie. Anche mamma e papà sono sfebbrati, sono stati curati attraverso antibiotici e si stanno riprendendo. Tutti stiamo osservando la quarantena e siamo qui, isolati”.
Da don Danilo, un pensiero ai parrocchiani per questa Pasqua così strana: “Guardiamo con un punto di vista nuovo le persone che abbiamo a fianco. Sono un dono, certo, hanno dei limiti, nessuno è perfetto, ma attraverso la vicinanza riscopriamo un dono di Dio e una meraviglia che si ripete ogni giorno”.
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