Il Nazionale

Cronaca | 27 marzo 2021, 16:43

Un sabato da zona rossa "alternativa" per una Torino che ha finito la pazienza: parco Ruffini diventa una polisportiva a cielo aperto

Sempre meno persone rispettano le restrizioni previste per contrastare il Covid: i campi di tennis e da calcetto sono occupati, mentre sui prati si fanno arti marziali. In uso anche le aree gioco del Valentino

Un sabato da zona rossa "alternativa" per una Torino che ha finito la pazienza: parco Ruffini diventa una polisportiva a cielo aperto

In attesa dei dati sull'andamento dei contagi da Covid-19, quello che emerge con chiarezza da un rapido giro d'orizzonte è che la sopportazione e la pazienza dei torinesi è ormai esaurita.

Se infatti quella che stiamo vivendo in questi giorni è una cosiddetta "zona rossa", è altrettanto evidente che - rispetto al lockdown di un anno fa - gli effetti sulla quotidianità sono minimi. Quasi impercettibili. Basta osservare le foto che ci vengono spedite da alcuni dei nostri lettori.

E se da un lato le scuole restano chiuse (almeno fino a dopo Pasqua, fino alla prima media, per gli altri si vedrà) e molti negozi sono costretti a rimanere chiusi, oppure a vedere estremamente limitata la propria attività, come i bar o i ristoranti, nei parchi la gente dà sfogo alla propria voglia di normalità.

A parco Ruffini - ma l'esempio è calzante anche per molte altre aree verdi della città - le persone in giro sono moltissime. Addirittura - in barba ai regolamenti imposti dalla Regione Piemonte, prima ancora che dal dpcm, che vietavano l'uso delle strutture sportive - tutti i campi sono occupati. Dal pattinaggio a rotelle ai campi da tennis, fino a quelli da calcetto. Mentre tra gli alberi si svolgono attività legate alle arti marziali.

E al parco del Valentino, in mattinata, anche le aree giochi per i bimbi erano comunque in uso, nonostante i divieti.

Discorso diverso, invece, per l'attività fisica individuale (come la corsa, ma anche la bicicletta e non solo) che invece restano permesse, in presenza delle distanze e delle precauzioni di sicurezza.

Massimiliano Sciullo

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