In attesa dei dati sull'andamento dei contagi da Covid-19, quello che emerge con chiarezza da un rapido giro d'orizzonte è che la sopportazione e la pazienza dei torinesi è ormai esaurita.
Se infatti quella che stiamo vivendo in questi giorni è una cosiddetta "zona rossa", è altrettanto evidente che - rispetto al lockdown di un anno fa - gli effetti sulla quotidianità sono minimi. Quasi impercettibili. Basta osservare le foto che ci vengono spedite da alcuni dei nostri lettori.
E se da un lato le scuole restano chiuse (almeno fino a dopo Pasqua, fino alla prima media, per gli altri si vedrà) e molti negozi sono costretti a rimanere chiusi, oppure a vedere estremamente limitata la propria attività, come i bar o i ristoranti, nei parchi la gente dà sfogo alla propria voglia di normalità.
A parco Ruffini - ma l'esempio è calzante anche per molte altre aree verdi della città - le persone in giro sono moltissime. Addirittura - in barba ai regolamenti imposti dalla Regione Piemonte, prima ancora che dal dpcm, che vietavano l'uso delle strutture sportive - tutti i campi sono occupati. Dal pattinaggio a rotelle ai campi da tennis, fino a quelli da calcetto. Mentre tra gli alberi si svolgono attività legate alle arti marziali.
E al parco del Valentino, in mattinata, anche le aree giochi per i bimbi erano comunque in uso, nonostante i divieti.
Discorso diverso, invece, per l'attività fisica individuale (come la corsa, ma anche la bicicletta e non solo) che invece restano permesse, in presenza delle distanze e delle precauzioni di sicurezza.
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