Il Nazionale

Cronaca | 27 marzo 2021, 07:11

Coronavirus, campagna vaccinale e situazione nella nostra provincia: intervista al Direttore Generale di Asl 1 (Video)

Silvio Falco è certo: "Se avessimo la materia prima potremmo vaccinare tutti entro la fine dell'estate". Più cauto sulla fine dell'uso della mascherina: "A gennaio prossimo dovremo ancora usarla"

Coronavirus, campagna vaccinale e situazione nella nostra provincia: intervista al Direttore Generale di Asl 1 (Video)

E’ stata sicuramente la campagna vaccinale in atto e quanto accadrà in proposito in futuro il tema principale dell’intervista realizzata con il Direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese, Silvio Falco. Lo abbiamo incontrato già diverse volte ma, in questo caso, abbiamo fatto una lunga chiacchierata nel suo ufficio di Villa Spinola, di cui ha preso possesso alcuni mesi fa, succedendo a Marco Damonte Prioli, che oggi dirige l’Asl 2 Savonese.

Abbiamo chiesto innanzi tutto come si sta trovando nel suo nuovo ruolo, a tre mesi dall’insediamento: “Sono stati mesi impegnativi, però in una realtà molto flessibile e legata al lavoro. Ho trovato operatori splendidi, che si sono messi subito a disposizione senza nessuna preclusione e paura, con grande flessibilità, soprattutto sulla campagna vaccinazione”.

Siamo in piena vaccinazione e l’Asl 1 insieme all’intera regione sta lavorando nel migliore dei modi ma manca la materia prima, il vaccino: “Confido che arrivino e anche in quantità, tanto da metterci in difficoltà per somministrarli. Ad oggi abbiamo avuto uno stop con AstraZeneca, anche in termini di forniture e, tuta l’azione messa in campo con i medici e le farmacie, va ora avanti purtroppo con il contagocce. A livello nazionale, fortunatamente, ci è stata sdoganata una nuova fornitura di Pfizer anche se si tratta di un vaccino più fragile, con un apparato organizzativo più pesante. Abbiamo fatto anche lo sforzo di andare nell’entroterra ed è di difficile maneggevolezza. Qualche dose in più l’abbiamo e stiamo pensando a soluzioni organizzative come quella del ‘drive through’ per rendere più fruibile la somministrazione. Stiamo anche lavorando su come fare l’anamnesi preventiva ma sicuramente servirà l’aiuto dei medici di base. E’ un punto che rallenta la macchina ma è importante per renderci più tranquilli verso allergie o controindicazioni”.

Siamo intorno al 18% di persone vaccinate in provincia di Imperia. Ipotizzando e sognando che domani arrivino le dosi per tutti, quanto tempo ci vorrebbe per farlo a tutti quelli che vogliono vaccinarsi? “Su chi non vuole fare sarà sicuramente un problema. Lo stop & go di AstraZeneca ha fatto in modo che molti non si presentassero. Una cosa da stigmatizzare perché vuol dire lasciare dosi ‘vuote’ e creare problemi per recuperare, in un momento in cui non si deve sprecare nulla. Quando ci saranno vaccini facilmente gestibili, possiamo immaginare di avere per luglio e agosto una buona copertura. Oltre alle strutture che già abbiamo oggi, ci sono anche molti Sindaci che si sono resi disponibili per organizzarsi con i medici di medicina generale. Se arriveranno ‘Johnson & Johnson’ o altri facilmente fruibili, penso che con la risposta avuta anche dal mondo del volontariato, credo che potrebbe essere un obiettivo non difficilmente raggiungibile. Ma, se le forniture rimanessero quelle che ci sono oggi, i tempi si allungherebbero”.

Si parla molto delle cosiddette ‘liste di attesa’ per chi vuol fare il vaccino al posto di chi lo rifiuta. Si sta lavorando anche a questo nella nostra Asl? “I nostri centri vaccinali hanno delle liste, che vanno in ordine alle categorie. Innanzi tutti gli operatori sanitari che hanno fatto il Covid o hanno preferito attendere, ma anche per gli ultra 80enni non accreditati prima. Ci sono anche le Rsa dove non è stato possibile ancora vaccinare e chi è rimasto in qualche modo fuori. C’è anche un’attenzione da parte di chi vaccina, cercando di ottimizzare le somministrazione in base a chi ci si trova davanti, evitando gli sprechi”.

E’ di poche ore fa la notizia dell’operatore sanitario di Lavagna positivo e che ha contagiato i pazienti. Nella nostra provincia come sono i numeri? “Secondo me sono assolutamente buoni, visto che siamo al 75/76% circa e molti sono in lista per essere vaccinati. Da questo punto di vista sono relativamente contento ma, sicuramente, in questa seconda o terza ondata siamo di fronte a ‘varianti’ decisamente più ‘appiccicose’ e anche noi abbiamo avuto il nostro problema a Imperia. Non voglio essere troppo ottimista ma viviamo una situazione di grande coscienza e attenzione dagli operatori sanitari”.

Un anno fa vivevamo il primo mese di lockdown ed oggi c’è un po’ di lassismo sul piano dell’attenzione al distanziamento sociale, nonostante i bar e ristoranti chiusi. In quest’anno trascorso l’ospedale Covid di Sanremo si è organizzato e i numeri sono tranquillizzanti sul piano dei posti letto: “Siamo sempre lì, scendendo e risalendo anche se, per fortuna, la situazione è governata e governabile. Mi piacerebbe vedere i numeri scendere sotto i 100 per riportare le attività dislocate altrove e l’ospedale di Sanremo è sempre molto impegnato”.

Cosa le dicono i medici che si occupano dei reparti Covid, in particolare sulla paventata quarta ondata e quanto accadrà in primavera avanzata ed estate, magari pensando al ‘liberi tutti’ dell’anno scorso: “Sicuramente occorre fare più attenzione rispetto al 2020, quando venivamo fuori da due mesi di blocco totale. Oggi il distanziamento sociale c’è ma è meno presente e, quindi, non vedo possibile un ‘liberi tutti’ come l’anno scorso. E’ importante mantenere le protezioni ed il rispetto di tutte le normative previste. Siamo noi a far camminare questo maledetto virus e sempre noi siamo a farlo variare”.

Secondo lei il 1° gennaio ci potremo incontrare senza mascherina? “Credo di no anche perché io sono prudente. Tornando al secolo scorso ricordo che nell’epidemia di ‘Spagnola’ nel 1920 e 21 c’era tanta gente che girava con la mascherina. Nel periodo invernale sarà importante mantenerla, senza dimenticare che abbia anche ridotto l’incidenza dell’influenza normale che complica ulteriormente la situazione. Mi aspetto di vivere momenti più importanti di socialità”.

Carlo Alessi

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