Il Nazionale

Cronaca | 18 marzo 2021, 11:45

Salsiccia di Bra ai solfiti: il Riesame si esprime su una quarta misura cautelare

Il giudice delle indagini preliminari ha respinto la richiesta dell’obbligo di firma per un altro indagato. La Procura fa ricorso. Lunedì udienza a Torino. Intanto i tre indagati agli arresti sono tornati liberi

Salsiccia di Bra ai solfiti: il Riesame si esprime su una quarta misura cautelare

Sarà il Tribunale del Riesame di Torino, nella seduta fissata per lunedì 22 marzo, a esprimersi sulla concessione della misura cautelare che il pubblico ministero presso il Tribunale di Asti, dottor Vincenzo Paone, ha richiesto nei confronti di uno dei cinque macellai braidesi coinvolti nell’indagine che la Procura astigiana sta conducendo in merito alla presunta adulterazione della Salsiccia di Bra scoperta dai Nas di Torino a fine 2019.

Come noto l’inchiesta fu oggetto di un successivo provvedimento di interdizione temporanea riguardante le attività dei cinque indagati, mentre nello scorso febbraio il giudice delle indagini preliminari Giorgio Morando accolse la richieste del Pm di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei riguardi di tre dei cinque indagati, avanzata dal procuratore aggiunto Paone all’esito di nuovi esami, che avrebbero comprovato la reiterazione dei reati loro contestati.

Per i tre la grave misura è comunque rientrata in tempi rapidi: appena un paio di giorni dopo la comunicazione degli arresti arrivata dai Nas per un primo, una dozzina di giorni per gli altri due soggetti, come spiega al nostro giornale il loro difensore, l’avvocato torinese Diletta Tonino Fontana.

Per un quarto, anche lui accusato dei reati di vendita di prodotti non genuini e di vendita di prodotti nocivi per la salute, il Pm aveva invece chiesto la misura cautelare dell’obbligo di firma (avrebbe dovuto presentarsi tutte la mattine alla locale Stazione Carabinieri), nel presupposto, richiamato nelle perizie dei suoi consulenti, che la presunta aggiunta di solfiti possa essere la causa di negativi effetti sulla salute del consumatore, visto che tali sostanze possono dare reazioni allergiche e fenomeni di intolleranza soprattutto nei confronti di persone con ipersensibilità accertata, configurando per questi consumatori un concreto pericolo per la salute.

Una richiesta che il Gip non aveva però ritenuto di accogliere. Da qui l’appello presentato dalla Procura e l’udienza che il presidente della competente sezione presso il Tribunale del Riesame, dottoressa Rossella La Gatta, ha fissato con decreto per lunedì.

A difendere il macellaio è l’avvocato albese Roberto Ponzio, che spiega: "Giustamente il Gip ha escluso un concreto pericolo di reiterazione del reato e ha conseguentemente respinto la richiesta della misura cautelare. Ritengo che il Tribunale del Riesame possa confermare tale valutazione. Nel corso della discussione saremo in grado di dimostrare che, successivamente ai fatti contestati, sono stati eseguiti diversi prelievi e tutti hanno confermato l’assenza di solfiti nelle carni esaminate. La logica conseguenza è che l’appello del pubblico ministero dovrà essere respinto non soltanto perché manca un pericolo concreto di reiterazione del reato, ma anche perché documenteremo con certezza che la salsiccia prodotta dal mio assistito rispetta in modo rigoroso il disciplinare di produzione e la normativa di legge in materia".

Ezio Massucco

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