Il Nazionale

Cronaca | 11 marzo 2021, 07:47

7 milioni di fatture false per fare la bella vita e investire in locali alla moda: arrestati due dirigenti d'azienda, traditi dalle foto sui social

Altre sei persone coinvolte nell'indagine della Guardia di Finanza: sigilli ad abitazioni nel cuore di Torino, ma anche ville con piscina a Vinovo, oppure edifici nel centro storico di Avigliana

7 milioni di fatture false per fare la bella vita e investire in locali alla moda: arrestati due dirigenti d'azienda, traditi dalle foto sui social

Sono due le persone arrestate nelle scorse ore da parte degli uomini della Guardia di Finanza con l'accusa di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e infedeltà patrimoniale. Ma ci sono altre 6 persone interessate da verifiche e perquisizioni (oltre al sequestro di beni per un totale di 2 milioni di euro) nell'ambito di un'operazione che ha svelato un giro di fatture false per oltre 7 milioni di euro.

Auto e case, soprattutto, sono ciò che è finito sotto i sigilli delle forze dell'ordine: in particolare, un appartamento in pieno centro a Torino, una villa con piscina a Vinovo e un’abitazione nel borgo antico di Avigliana.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Torino dal pm Ciro Santoriello, e condotte dai finanzieri del Nucleo polizia economico-finanziaria Torino, hanno permesso di scoprire una frode che, attraverso false fatturazioni, vedeva gli arrestati sfruttare i ruoli di amministratore delegato e direttore tecnico per drenare grandi flussi di denaro sottraendoli così sia all'azienda per cui lavoravano, sia al Fisco. Inoltre non sono mancati episodi durante i quali hanno effettuato con le rispettive famiglie viaggi di piacere in rinomate località turistiche, come risultante dalle foto pubblicate sui social.

I due soggetti, secondo l’impianto accusatorio, si sarebbero serviti di una vasta rete di società “cartiere”, in molti casi risultate sprovviste di mezzi di produzione adeguati allo svolgimento delle attività economiche e inadempienti agli obblighi fiscali, alcune cancellate dopo poco tempo dal registro delle imprese e intestate a prestanome.

Le aziende in questione - secondo un meccanismo ormai noto - avrebbero emesso fatture false per un totale di oltre 7 milioni di euro, consentendo sia l’evasione dell’imposta a cura del soggetto economico utilizzatore della documentazione fiscale, sia il trasferimento illecito di denaro (tramite bonifici, assegni e prelevamenti in contanti) nella sfera personale degli arrestati.

Questi ultimi, peraltro, al fine di velocizzare la destinazione delle somme alle società cartiere ed evitare i controlli aziendali interni, avrebbero gestito direttamente i rapporti commerciali con le realtà imprenditoriali compiacenti, impartendo talvolta disposizioni di pagamento anche in via anticipata rispetto alla presunta esecuzione della prestazione.

In base a quanto ricostruito dalle investigazioni, i consistenti flussi di denaro confluiti nella disponibilità degli arrestati venivano principalmente reinvestiti in società immobiliari e in un ristorante - lounge bar del quadrilatero di Torino, nonché nell’acquisto a titolo personale di immobili a Rivoli e nella centralissima via Roma del capoluogo piemontese, assicurando, altresì, ai predetti soggetti un elevato tenore di vita, come testimoniato dalle vacanze effettuate a Dubai, Zanzibar, Miami e alle Maldive.

redazione

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