Il sogno di rinsaldare il legame con le radici da cui tutto partì in terza categoria e inaugurare entro i mesi estivi la cittadella biancorossa alle Bustecche con campi, tribuna e spogliatoi degni della città e della società presieduta da Stefano Amirante, potrebbe diventare realtà: l'investimento del Città di Varese, che con grande determinazione e la giusta disponibilità economica avrebbe potuto cominciare i lavori... l'altro ieri, otterrà l'agognata firma sulla convenzione «entro una decina di giorni» come annuncia l'assessore allo Sport, Dino De Simone.
«Abbiamo perfezionato tutto in giunta - aggiunge ancora De Simone - si sta aspettando la firma da parte degli uffici e del dirigente per la formalizzazione del contratto che avverrà, appunto, prima di due settimane. E' un passo importante perché le Bustecche finalmente rinascano: immagino la presenza dei bambini e del pubblico attorno alla squadra, appena avremo "battuto" il Covid, magari anche con la possibilità di un bar sempre aperto. Ci sarà finalmente sport e vita al posto di quei campi e di una struttura abbandonati».
Ascoltando De Simone, è possibile ipotizzare la firma della convenzione tra Comune - con sindaco e giunta che hanno già dato il via libera - entro il 17 del mese con la convenzione che potrebbe essere operativa, secondo buonsenso e dopo tanta attesa, dal mese successivo.
La convenzione riguarderà anche la casetta del custode allo stadio che, nel giro di poche settimane, verrà rimessa a nuovo e riverniciata, probabilmente spostando anche l'entrata, com'era nei piani iniziali del club, per diventare la sede, finalmente accogliente, della società sostenuta dagli investimenti di Filippo Lo Pinto e dal tifo di Antonio Rosati.
Sulla volontà del club biancorosso di inserire a sue spese immediatamente anche successive migliorie e interventi alle Bustecche, come il terreno sintetico, De Simone si dice d'accordo: «Credo sia giusto trovare il modo di fargli fare anche quello. Intanto i lavori per tutto il progetto che hanno presentato a ottobre su tribuna nuova, spogliatoi e sistemazione dei due campi potranno partire subito. Così come quelli alla casa del custode allo stadio, una sorta di presidio biancorosso. Poi è messo nero su bianco anche l'utilizzo del Franco Ossola a gettone».
«Quando la pandemia avrà smesso di fare disastri - conclude De Simone - riusciremo ad avere un luogo pieno di vita e attività per gli sportivi ma anche una zona di aggregazione per i giovani e per il quartiere. Da lì passa un sacco di gente, tanti giovani: me li immagino a bere il caffè vedendo l'allenamento del Varese, restando magari fino a tardi nelle sere d'estate accanto ai più piccolini impegnati sul campo. E' così che un'area rinasce: lì accanto, inoltre, nascerà anche lo skate park».
Sognare per sognare, non ci vorrebbe poi molto ad immaginare un'espansione del club biancorosso anche sul vicino campo - ora abbandonato - di proprietà della Provincia. Ma questo è un altro discorso, magari perfino già avviato.
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