La Lega a Busto lancia i gazebo virtuali (a partire da giovedì prossimo, con avvisi su Facebook) per sopperire a quella mancanza di contatto con la gente che le brucia particolarmente. Ma intanto alla presentazione dell’iniziativa del Carroccio bustocco non può che tenere banco il tema delle elezioni, da Busto appunto -dove il segretario provinciale Matteo Bianchi raggiunge il segretario cittadino Francesco Speroni e Paola Reguzzoni - fino a Varese. E non le si manda a dire agli alleati.
Così Bianchi prima spiega la tabella di marcia verso il congresso della Lega e la presenza nel governo Draghi, dando un segnale di discontinuità nei confronti del Conte 2.
Ma a livello locale? Le indicazioni sempre più si orientano sulle amministrative la prima domenica di ottobre. «L’obiettivo è vincere e mantenere la leadership dell’area del centrodestra – osserva l’onorevole Bianchi che si infila la mascherina "orgoglio bustocco" rassicurando con un sorriso sul fatto che se la toglierà subito per tornare a Morazzone – ed essere un un valore aggiunto per il centrodestra stesso».
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Buttando lì un’osservazione che – assicura – non vale per Busto: ««Anche da parte del sindaco uscente ci può essere un segnale di apertura e di gradimento rispetto a coloro che hanno lavorato insieme… ringraziare coloro che hanno portato avanti un percorso insieme».
E se Salvini «metterà la testa» in realtà come Varese e Busto, comunque si assicura un’attenzione alla sensibilità territoriale. La Lega bustocca in questo periodo non ha dato alcun imprimatur alla scelta di Emanuele Antonelli di ripresentarsi, con Fratelli d’Italia, anzi ha insistito che toccherebbe a un candidato leghista.
«Non abbiamo impostato – ha osservato Paola Reguzzoni – un discorso sui nomi subito, come Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma sulle coalizioni e sugli obiettivi». Se un sindaco uscente ha una sorta di primogenitura, deve però contare l’unità di intenti: «Tanto più con elezioni a ottobre, non si può fare questo calciomercato infinito».
La Lega però avvisa che non accetta diktat. Anche Bianchi non le manda a dire: «Non si può mettere il veto: o abbiamo un candidato sindaco in una delle tre città o decideremo cosa fare (LEGGI QUI). Questo mette in difficoltà tutta la coalizione. E attenzione, se si va al primo turno separati per poi apparentarsi, non credo che il cittadino lo veda di buon occhio».
Ma gli argomenti che già separano oggi le forze di coalizione?
Un caso recente, quello dell’inceneritore Accam. Speroni sfodera il suo pragmatismo: «Accam si deciderà per marzo, a ottobre non dovrebbe essere un problema. In ogni caso, siamo contrari a una proposta che non preveda lo spegnimento». Ma più che guardare le divisioni in casa, avvisa la Lega, preoccupante è ciò che viene suggerito altrove: un nome per tutti, Legnano.
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