La situazione andava avanti ormai da un bel po'. Da molto prima che in Comune, a Rondissone, si scoprisse un buco di bilancio di oltre mezzo milione di euro, maturato dal 2008 al 2014.
Eppure, a qualche anno di distanza, la situazione di sta normalizzando. Dopo aver risolto e incassato gli accertamenti Imu della ex Scet per oltre 200 mila euro, il sindaco di Rondissone Antonio Magnone e la sua amministrazione hanno lavorato su un'altra causa ereditata dalla precedente amministrazione. Riguarda il mancato pagamento delle rate di locazione per la gestione della casa di riposo.
"Sono mesi che stiamo collaborando con gli studi legali al fine di trovare un accordo tra le parti in merito alla causa con l'ex cooperativa - dichiara il primo cittadino -. In seguito alla sentenza del tribunale di Ivrea che condannava la residenza sociale al pagamento degli arretrati, ci siamo attivati nell'effettuare il pignoramento dei beni alla stessa controparte".
Comune e gestori hanno però trovato un accordo "che concerne nella rinuncia all'appello, nel pagamento di tutto quanto dovuto, compresi interessi e spese legali in cambio della sospensione del pignoramento di ulteriori beni".
Al momento, sono stati già versati 80 mila euro su un totale di circa 190 mila.
"Siamo contenti della collaborazione effettuata con la controparte - conclude il primo cittadino -. Se tutto avviene come programmato abbiamo chiuso un altro capitolo senza dissipare ulteriori risorse".
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