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Politica | 08 febbraio 2021, 18:01

Menardi (Fratelli d’Italia): “Meloni sbaglia a non sostenere Draghi”

L’ex senatore, già sindaco di Cuneo, è firmatario di un documento sottoscritto da una ventina di ex parlamentari di Alleanza Nazionale favorevoli al governo. “Gli elettori, in particolare quelli piemontesi, - afferma - non capiranno la scelta e non la seguiranno

Menardi (Fratelli d’Italia): “Meloni sbaglia a non sostenere Draghi”

È un errore enorme isolarsi in una rivendicazione d’identità che in questo frangente non ha senso. E poi, per sostenere quale diversità? Come si fa a respingere un appello rivolto a tutti per rimettere in carreggiata il Paese? La scelta assunta da Giorgia Meloni di rispondere negativamente a Mario Draghi, e di conseguenza al Capo dello Stato, gli elettori non la capiranno. Come si fa ad essere contrari ad un governo di tutti che, in una situazione di estrema emergenza, si prefigge di prestare attenzione alle nostre aziende – a cominciare da quelle piemontesi e cuneesi – che sono con l’acqua alla gola?

Beppe Menardi, ingegnere, ex democristiano “sartiano”, formatosi come il Presidente del Consiglio incaricato alla scuola dei gesuiti, parlamentare di Alleanza Nazionale e del Popolo delle Libertà, già sindaco di Cuneo e ancora candidato sindaco (senza successo) alle comunali del 2017, non ha mai avuto peli sulla lingua. E se qualcosa non gli torna, non lo manda a dire con giri di parole o, peggio,  con messaggi subliminali, ma lo spara con determinatezza e senza infingimenti.

Mi sono iscritto al partito soprattutto come gesto di cortesia nei confronti di alcuni giovani che sono stati al mio fianco in passato e ancora oggi mi dimostrano la loro stima. In Fratelli d’Italia non vige il centralismo democratico per cui nulla e m’impedisce di dire ciò che penso. L’ho sempre fatto e non intendo cambiare stile alla mia età. Anche perché – puntualizza – non ho  secondi fini. Lo faccio perché credo davvero che stavolta Giorgia Meloni abbia preso un abbaglio”.

Menardi, insieme ad una ventina di altri ex colleghi parlamentari tra cui i piemontesi Marco Zacchera e Andrea Fluttero ha sottoscritto un documento in cui, nella sostanza, vengono ribadite le tesi da lui sopra espresse.

A fare da capofila, Mario Landolfi, ex ministro delle Comunicazioni, uno dei colonnelli di Gianfranco Fini insieme alla ex consigliera regionale lombarda Viviana Beccalossi. “Oggi è come una guerra e ci sarà chi l'ha combattuta e chi no. Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia devono combatterla. Non appoggiare Draghi è un suicidio politico, è – spiega Landolfi - come mettere i voti nel frigo”.

Del resto l’associazione cui aderiscono i firmatari, che ha come denominazione proprio “Rifare l’Italia”, non poteva non dire la sua in un momento come questo.

Per contro, Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI e numero due del partito, sostiene la posizione di Meloni e riceve le bacchettate di Francesco Storace, storico esponente della destra sociale e vice direttore del Tempo. Un’altra cuneese (di origini) Daniela Santanché, senatrice e coordinatrice lombarda di Fratelli d'Italia, anche lei si dichiara per il no: “Saremo l'opposizione patriottica”. 

Un sondaggio di Pagnoncelli, riportato domenica sul Corriere della Sera, evidenzia un elettorato di Fdl al 50% a favore del sostegno a Draghi da parte di tutte le forze, senza esclusione. Un bel rompicapo per i “Fratelli coltelli”, che – nel rispetto di una consolidata tradizione – continuano a darsele di santa ragione. 

GpT

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